Caressa al vetriolo: "Quello che fa è indegno, fa cose antisportive". Con chi ce l'ha il giornalista?

Fabio Caressa dal proprio canale YouTube si scaglia contro un giocatore di Serie A, colpevole secondo il noto giornalista di una condotta antisportiva "indegna"
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Fabio Caressa ha fatto parlare di sé con una delle sue dichiarazioni più dure, in cui ha messo nel mirino il difensore colombiano del Cagliari Yerry Mina e, più in generale, tutti i simulatori del mondo del calcio. Durante una discussione vivace sul suo canale YouTube, il giornalista di Sky Sport ha espresso il suo disappunto riguardo alle simulazioni in campo, che secondo lui stanno togliendo il piacere del vero gioco del calcio sia ai tifosi che ai giocatori stessi.

Il monito di Caressa sui simulatori

Non ci ha girato intorno, Fabio Caressa. Parlando apertamente del comportamento tenuto da Yerry Mina in una recente partita, il giornalista ha messo in evidenza come il colombiano, nonostante la grinta e l'agonismo, a volte esageri con le finte: "Abbiamo riso per quello che ha detto Mina nel post partita 'Io non guardo in faccia nessuno, nemmeno mia madre o mia sorella'. Va bene, Mina, ci sta giocare con grinta, ma giocare duro non significa buttarsi a terra con le mani sul volto a ogni contatto". Questa frase riassume perfettamente la frustrazione di Caressa di fronte a un comportamento che considera antisportivo.

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Interventi decisi e sanzioni

Caressa non si è limitato a criticare, ma ha anche proposto soluzioni concrete. Secondo lui, le autorità del calcio dovrebbero procedere con sanzioni più severe per i simulatori: "Bisogna intervenire in modo deciso, anche andando oltre i protocolli, e sanzionare i giocatori che si lasciano cadere toccandosi il viso senza essere stati colpiti lì", ha affermato, sottolineando l'importanza di proteggere l'integrità del gioco. Le espulsioni dovrebbero scattare per chi cerca deliberatamente di ingannare, soprattutto nei casi in cui il replay dimostri l'infondatezza della simulazione.

 

Simulare colpi inesistenti, specialmente al viso o alla testa, è un comportamento che Caressa giudica come particolarmente pernicioso. Egli ritiene che simili azioni, se non punite adeguatamente, porteranno al degrado del gioco: "Essere colpiti alla testa o al viso è una cosa seria. [...] fingere in questi casi è vergognoso. Chi simula un colpo alla testa, quando in realtà non l'ha ricevuto, deve essere punito". Parole dure che evidenziano la sua preoccupazione principale: proteggere i giocatori dalle finte che rischiano di diventare la norma piuttosto che l'eccezione.

L'appello a Gianluca Rocchi

In chiusura, Caressa ha anche rivolto un appello diretto al designatore degli arbitri Gianluca Rocchi, affinché fin dalla prima giornata del girone di ritorno si intervenga con fermezza contro le simulazioni. Nelle sue parole, c'è un chiaro invito a non "chiudere un occhio su episodi così evidenti". Il desiderio espresso è semplice ma potentemente evocativo: rivedere un calcio autentico, libero da teatrini inutili e da finte che screditano lo sport che milioni di appassionati amano nel mondo.
    

Giulio Piras
Tags :SERIE ATV

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