De Maio: "De Zerbi bene, ma spero non vinca. Tudor è uno tosto. Gasperini? Se gli daranno tempo farà grandi cose"

Sebastien De Maio, ex difensore e attuale team manager del Mantova, è intervenuto al nuovo programma in collaborazione tra Sportitalia e Chiamarsi Bomber, Mundialito
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Dalla collaborazione tra Sportitalia e Chiamarsi Bomber un nuovo programma in cui si parla di tutto il calcio che ci fa emozionare…ma non di Serie A: Premier League, Liga, Ligue 1, Bundesliga e poi la Saudi Pro League e la Liga Profesional: Mundialito. 

 

In questa puntata ospite l'ex difensore e attuale team manager del Mantova Sebastien De Maio, che proprio la scorsa estate ha chiuso la sua carriera sul campo per vestire i panni di dirigente. Il francese ha parlato di alcuni temi caldi del calcio internazionale, ma anche della sua carriera, dei vecchi allenatori e di argomenti che negli ultimi tempi hanno alzato parecchie polemiche.

OM vs Psg: sfida fino alla fine in Ligue 1?

"Sicuramente De Zerbi sta facendo bene, è il secondo anno che sta lì e continua il suo progetto, nel secondo anno solitamente si fa sempre meglio del primo. Ha una buona squadra, ma da qua a dire che vincerà il campionato ce ne passa, spero di no (ride, De Maio è tifoso del Psg). Il Psg è la squadra più forte, domina il campionato, anche se dipenderà molto dagli infortunati. Il Marsiglia ha anche la Champions quest'anno, e non sarà facile per loro con molte più partite da giocare. Dembelé? È il Pallone d'Oro, giocatore fondamentale per il Psg. La squadra l'anno scorso però ha dimostrato che il collettivo è molto più importante del singolo, questo è stato un grande cambiamento rispetto alle stagioni passate".

Parentesi sull'Italia: Tudor e Gasperini

La carriera di De Maio si è incrociata con quella dell'attuale tecnico della Juventus. Questo il pensiero dell'ex difensore sull'allenatore croato: "È uno che lavora tanto. Come persona con noi riusciva a togliere pressione con il suo modo di fare, scherzando sempre con il sorriso, questa cosa a noi a Udine aveva aiutato molto. È uno tosto, diretto, ti dice le cose come stanno. Ovviamente parlo della mia esperienza, non so alla Juve come si comporta e come interagisce con i giocatori. Tudor è molto preparato. Gasperini? È l'allenatore che mi ha fatto fare il salto di qualità, mentale e fisico, lo metterò sempre al primo posto. A Roma lo vedo bene, ci vuole solo tempo e pazienza perché alla fine il suo lavoro pagherà sempre. Se società e ambiente gli staranno dietro potrà fare cose solo positive. Per me lui sarà sempre al primo posto, ma al secondo tra gli allenatori che ho avuto metto di sicuro Possanzini".

Capitolo Nazionali

Il discorso si sposta sulle rappresentative nazionali, si parla innanzitutto della Francia: "Ha sempre creduto nei giovani, ogni club ha dei centri di formazione in cui ogni giovane vive in un convitto, fa scuola lì e vive di calcio. Adesso in tanti scelgono la propria nazione di appartenenza e non più quella in cui sono cresciuti calcisticamente. Il marocchino che è nato in Francia predilige il Marocco, prima si sceglieva sempre la Francia".

 

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Le partite dei campionati all'estero

Milan-Como in Australia, forse. Villarreal-Barcellona a Miami invece non si farà dopo le veementi proteste dei calciatori. De Maio ha un doppio punto di vista: "Da ex calciatore ho una visione, da dirigente ne ho un'altra. da calciatore posso capire che andare lontano a giocare una partita ti toglie energie, ti porta stanchezza; da dirigente, parliamoci chiaro, è una questione di soldi, e c'è bisogno di queste strategie di marketing".

Da giocatore a dirigente

Appesi gli scarpini al chiodo al termine della scorsa stagione, il classe '87 francese ha subito intrapreso la carriera di dirigente: "È come tornare a scuola... Parto da una base di buona esperienza, ma tutta la parte gestionale è ampia, ci sono tante cose che non so, sto imparando. Il Mantova è la società giusta per farlo, mi lascia tempo per crescere e per capire tutte queste dinamiche. Italia o estero? Si sta meglio in Italia, ho deciso di vivere qui e sto bene qui: Meglio della mia Francia, un paese che amo, ma viverci...".

Giulio Piras
Tags :SERIE ALIGUE 1

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