La doppietta di Lautaro Martínez contro il Pisa ha acceso un confronto vivace negli studi di Pressing. Protagonisti Riccardo Trevisani e Fabrizio Biasin, che si sono scontrati sulla valutazione complessiva del capitano nerazzurro e, soprattutto, sulle aspettative legate al suo rendimento realizzativo.
I numeri di Lautaro Martinez
A scatenare la discussione è stato Trevisani, che ha posto l'attenzione sui numeri del bomber argentino e sulla necessità di definire con precisione quali siano gli standard da attribuire a un giocatore del suo livello. “Dobbiamo decidere quanti gol deve fare un giocatore per definirlo in quella maniera lì”, ha esordito il giornalista, entrando subito nel merito. Per lui, il riferimento è chiaro: “Il valore di Lautaro dev’essere quello di due anni fa, un giocatore che segna 20-25 gol in campionato. L'anno scorso ne fa 12, significa che sta andando più lentamente”. Trevisani, insomma, sostiene che il capitano nerazzurro possa e debba garantire numeri più alti, soprattutto ora che la squadra punta con convinzione ai traguardi più importanti.
La risposta di Biasin non si è fatta attendere. Il giornalista di nota fede nerazzurra ha difeso l’argentino, rimarcando come la sua presenza sia sempre decisiva, non solo in termini di gol. “I gol comunque non mancano, altrimenti non sarebbe in cima a tutte le liste dei marcatori”, ha ribattuto, tracciando poi un parallelo con un altro talento discusso come Leao. “Quando mi dicono che Leao ogni tanto si comporta male e sarebbe meglio lasciarlo fuori, cosa pensi che dica l’allenatore avversario? È contento o no? Se un giocatore non è al 100% ed è al 60%, è meglio lasciarlo comunque in campo”. Un ragionamento che amplia il discorso oltre i numeri, ponendo l’accento sul peso specifico dei grandi calciatori anche nelle giornate meno brillanti.
{/* @ts-expect-error AMP custom element */}La gestione degli attaccanti
Trevisani ha poi insistito su un altro punto: la gestione delle forze nella scorsa stagione. Secondo lui, l’Inter ha tirato troppo la corda, affidandosi quasi esclusivamente alla coppia Lautaro–Thuram, data la scarsa competitività delle alternative. “L'anno scorso sono arrivati con la lingua fuori, compreso Lautaro. Hanno giocato sempre lui e Thuram perché avevano riserve una peggio dell’altra”, ha spiegato, aggiungendo che quest’anno, grazie a giocatori come Esposito e Bonny, la situazione potrebbe essere ben diversa. “E infatti Chivu li sta facendo giocare”.
A quel punto è arrivata una nuova replica di Biasin: “Lautaro a fine anno è arrivato con la gamba rotta, più che con il fiatone, che è diverso”. Una puntualizzazione che vuole sottolineare come il calo finale dell’argentino fosse dovuto ad alcuni problemi fisici più che il frutto di un sovraccarico gestionale.
Il confronto si è chiuso con un’ultima considerazione di Trevisani, che ha voluto riportare il discorso sull’importanza delle reti pesanti: “L’Inter è una squadra che difende bene, ma anche se segnano tutti, con il Milan non segna nessuno, con l’Atletico Madrid neanche, e serve Lautaro. Questo è”.


