Il quotidiano tedesco Faz (Frankfurter Allgemeine Zeitung), ha pubblicato un interessante approfondimento riguardante una domanda che in molti si sono posti in questo periodo: ma il Galatasaray dove li prende tutti quei soldi che spende sul mercato?
Già perché oltre a Osimhen, pagato la bellezza di 75 milioni di euro (anche se dilazionati), il club turco ne ha già spesi un'altra quindicina per due terzini, e poi bisogna considerare l'ingaggio monstre del nigeriano unito a quello dell'altro grande colpo di questa sessione, Leroy Sané arrivato a parametro zero dal Bayern Monaco. Senza considerare il fatto che la squadra di Istanbul, dopo aver provato a prendere senza successo Calhanoglu, sta ora cercando un altro botto sensazionale, Ilkay Gundogan.
I giornalisti tedeschi hanno dunque voluto approfondire la questione, cercando di capire dove il Gala sia in grado di reperire tutte queste risorse.
La Faz fa i conti in tasca al Galatasaray
Scrive il quotidiano tedesco:
"Ma dopo lo spettacolare trasferimento di Osimhen, la domanda sorge spontanea: da dove ha preso il Galatasaray tutti quei soldi? Il club riceve sostegno finanziario principalmente dal potente settore edile turco, ad esempio da Pasifik Holding, che sponsorizza il club con circa dieci milioni di dollari statunitensi per questa stagione. Anche Rams Global è tra i suoi maggiori sostenitori. La scorsa stagione, in qualità di vincitore della Süper Lig turca, il club ha ricevuto anche l’equivalente di circa 17 milioni di dollari (circa 14,7 milioni di euro) in ricavi televisivi. Un sacco di soldi, senza dubbio. Ma sono ancora lontani dall’essere sufficienti per investire in giocatori come Sané, Osimhen o lo svincolato Ilkay Gündogan. Il club spera di ricavare profitti significativi dalla vendita di un centro di allenamento nel quartiere di Florya.
L'asticella si è inevitabilmente alzata:
Proprio come nel 2000, quando il Galatasaray vinse la Coppa Uefa. Con Osimhen, Sané e compagnia, l’obiettivo è raggiungere i quarti di finale di Champions League. Come minimo. «Quest’anno, i nostri tifosi si aspettano successi in Europa», ha detto l’allenatore Okan Buruk, lui stesso parte della squadra vincitrice del 2000. «Sogniamo la Champions League. La nostra più grande responsabilità è rendere orgogliosi i nostri tifosi, non solo in Turchia, ma in tutta Europa». Parole condivise e sottoscritte dal vicepresidente Metin Öztürk.
Ma questa enorme ambizione comporta anche rischi finanziari. L’elevato debito estero del club rende i progressi in Europa non solo un obiettivo sportivo, ma una necessità finanziaria. Può sembrare paradossale, ma anche stelle costose come Sané e i suoi compagni di squadra possono essere d’aiuto. Generano attenzione e attraggono sponsor che sono tenuti a pagare molto di più rispetto a qualche anno fa.