Un episodio clamoroso ha scosso il calcio russo e riportato alla ribalta il nome di Dejan Stankovic, ex giocatore dell’Inter e fino a poche ore fa allenatore dello Spartak Mosca. Dopo la vittoria della sua squadra, l’ex centrocampista serbo ha perso completamente il controllo durante l’intervista post partita, insultando un giornalista in tre lingue diverse – inglese, italiano e serbo – davanti alle telecamere della tv russa. Uno sfogo improvviso, durissimo e destinato a fare il giro del mondo.
L'inizio dello sfogo
Tutto è accaduto nella mixed zone, dove Stankovic si era presentato per le consuete domande post gara. L’atmosfera, già tesa per alcune decisioni arbitrali contestate, è rapidamente degenerata dopo una domanda che il tecnico ha ritenuto provocatoria. “Perché mi provochi con questa domanda? Cosa vuoi, bast**do?”, avrebbe urlato il serbo, alternando frasi in inglese, insulti in italiano e sfuriate nella sua lingua madre. Il traduttore, visibilmente in difficoltà, ha tentato invano di riportare ordine, mentre la scena diventava sempre più surreale.
Secondo le prime ricostruzioni, tutto sarebbe partito da un riferimento del giornalista a un presunto insulto che Stankovic avrebbe rivolto all’arbitro al termine della gara, urlando “Vergogna!”. L’allenatore ha però smentito categoricamente, sostenendo che stava semplicemente salutando un giocatore avversario e che le sue parole erano state male interpretate. Ma il cronista non ha mollato la presa, insistendo con ulteriori domande. Da lì la miccia si è accesa.
Lo scontro televisivo
“Hai altre domande? Sei un giornalista? Perché lo fai?”, ha tuonato Stankovic in inglese, prima di passare all’italiano: “Sai qualcosa di calcio? Con quale formazione ho giocato? Chi abbiamo sostituito? Non sai niente, dite solo cavolate!”. Un crescendo di rabbia culminato con una frase in serbo che ha costretto gli operatori a interrompere l’intervista. L’ex centrocampista nerazzurro ha poi lasciato la zona interviste e non si è presentato alla conferenza stampa, giustificando l’assenza con un presunto “calo di voce”.
Lo sfogo è stato l’ultimo atto di un rapporto ormai logoro tra Stankovic e lo Spartak Mosca. Nonostante la vittoria, la dirigenza del club e l’allenatore hanno deciso di separarsi di comune accordo, come comunicato in una nota ufficiale. Una conclusione amara per Deki, arrivato un anno fa in Russia con grandi aspettative ma mai riuscito a imprimere una svolta significativa al progetto. Lo Spartak chiude il girone d’andata in sesta posizione, un risultato ben al di sotto delle ambizioni societarie.
Per Stankovic, questo episodio rischia di lasciare un’ombra pesante sulla sua carriera da allenatore. La passione e il temperamento che da giocatore lo avevano reso un simbolo di carattere sembrano ora essersi trasformati in un boomerang. Un addio turbolento, che segna la fine di un’esperienza e apre interrogativi sul futuro di un tecnico tanto carismatico quanto, stavolta, incontrollabile.


