Keita Balde si lamenta di Monaco e svela aneddoti surreali sul Principato

Keita Balde riflette sui suoi anni al Monaco, descrivendo Montecarlo come un luogo surreale di lusso e incontri influenti. Tra affitti da capogiro e lezioni di finanza, esperienze determinanti lo hanno formato sia come calciatore che come uomo, sottolineando l'importanza dell'adattamento per nuovi arrivati come Pogba e Ansu Fati
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02/07/2025 • 18:59
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( Ultimo aggiornamento : 02/07/2025 • 20:35)
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Keita Balde si racconta, con onestà e un pizzico di nostalgia, ai microfoni del podcast "El After de Post United". Attualmente al Monza, l'attaccante senegalese rievoca i suoi anni al Monaco con una lucida riflessione sulla realtà unica del Principato, un mondo fatto di lusso sfrenato e incontri fondamentali per il suo percorso sia calcistico che personale.

Un'esperienza surreale

Keita ammette che «Vivere lì è surreale, una follia. Una cosa è andare nel fine settimana, un’altra è vivere lì». Montecarlo, con i suoi affitti da capogiro e un costo della vita che può sembrare al limite del paradosso, si staglia come un microcosmo affascinante e al tempo stesso complesso. «Monaco non è facile, Monaco è un mondo a parte, ci vivono le persone più importanti al mondo», ricorda Balde, raccontando di caffè che costano diverse decine di euro e di automobili dal noleggio mensile a migliaia di euro.

Incontri che cambiano la vita

Ma, al di là delle sfide economiche, Keita si concentra sugli aspetti positivi di quell'esperienza. Parlare con personaggi di spicco della finanza e aprire gli occhi su un mondo totalmente nuovo è stato fondamentale per la sua maturazione. «Grazie a quella realtà ho conosciuto persone fantastiche e ho avuto modo di conoscere un po’ come funziona la finanza», spiega. Tra i tanti incontri, quello con un direttore di banca risulta fondamentale: «Ho conosciuto il direttore di una banca che oggi si occupa del mio patrimonio e che considero come mia madre».

La sfida di Pogba e Ansu Fati

Con la recente acquisizione di Paul Pogba e il prestito di Ansu Fati, due futuri protagonisti di Montecarlo, Keita lancia un monito: adattarsi a un ambiente tanto esclusivo quanto esigente non è alla portata di tutti. «In quel contesto, capire la finanza e il denaro diventa fondamentale tanto quanto il gioco sul campo». La sfida sarà impostata non solo sul rettangolo verde ma anche nella capacità di integrarsi in una città che sogna di rubare la scena al PSG.

Insomma, per Keita Balde Montecarlo è stata un’esperienza formativa complessa ma straordinaria, un tassello fondamentale nel puzzle della sua carriera di calciatore e, soprattutto, di uomo.

Marco Corsini
Tags :LIGUE 1

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