Roberto De Zerbi è arrivato al capolinea di una stagione vissuta tutta d’un fiato, tra pressioni, scelte pesanti e una rincorsa europea che ha lasciato le sue scorie. L’accesso alla Champions League è un traguardo che pesa, ma non basta a sciogliere i dubbi sul futuro. Lo dice lui stesso, senza filtri, nel momento più delicato: “Sono molto stanco. È stata una stagione difficile, ma so che tra cinque giorni mi mancherà il calcio”.
"Ecco la mia volontà"
Il tecnico dell’Olympique Marsiglia, protagonista di una cavalcata complessa, si prende ora il tempo per riflettere. Non vuole strappi, ma neppure silenzi: “La volontà di restare è al 100%”, ha chiarito. Eppure, sa bene che servirà un confronto a tu per tu con la società: “Ci sono cose che non sono piaciute a me e altre al club. Dobbiamo analizzare tutto, gli errori, ciò che non ha funzionato. E solo dopo costruire il futuro”.
Le sirene dalla Serie A
In conferenza, De Zerbi è stato lucido e diretto. Non cerca scuse, non si nasconde dietro l’alibi dell’anno complicato. Anzi, ammette con trasparenza che qualcosa è andato storto anche per responsabilità sue, ma mette anche dei paletti: “Non voglio andare via di mia iniziativa e non ho contatti con altri club. Ma dobbiamo vedere come è stata la stagione e come sarà la prossima. Sono cose normali, che si fanno ovunque. Dobbiamo parlare di cose che devono essere risolte e discusse per andare avanti meglio”. Parole che risuonano come una tregua, non come un addio, ma che rimettono tutto in discussione. Perché la panchina del Marsiglia resta un terreno da ricostruire, e le sirene da diversi club - soprattutto di Serie A — continuano a ronzare. Il prossimo faccia a faccia con la dirigenza dell'OM sarà dunque decisivo. De Zerbi vuole restare, sì. Ma solo se ci sarà piena condivisione.
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