"Qua si fa come dico io". A grandi linee, sarà stato questo il concetto espresso da Ten Hag al suo arrivo al Manchester United un anno fa. Non una grande novità, all'apparenza. Ma se andiamo a scoprire nel dettaglio le - quanto meno curiose - regole imposte dal tecnico olandese, allora sì che il codice di comportamento presente nello spogliatoi dei Red Devils risulta piuttosto unico. Mail giornaliera contenente il dress code per il giorno successivo, divieto di indossare infradito nei corridoi e telefono proibito durante i pasti. Queste sono solo alcune delle richieste dell'allenatore: conosciamo anche le altre.
Le prime regole imposte da Ten Hag
Come riporta Il Corriere della Sera, già dal suo sbarco in Inghilterra il tecnico ha messo subito le cose in chiaro: disciplina ferrea, puntualità e sobrietà. In particolare, per evitare ritardi Ten Hag a gennaio ha regalato ai suoi giocatori un rompighiaccio affinché, in un giorno particolarmente gelido, potessero pulire per tempo i parabrezza e andare a letto presto. Per la sobrietà, invece, è vietato bere alcolici nella settimane delle partite (quindi, di fatto, quasi tutto l'anno). Infine, fortemente sconsigliato avere cuochi personali e imposto un maniacale e settimanale controllo della massa corporea.
Arriva il nuovo codice di comportamento: regole ancora più ferree e... curiose
Ma sono le regole fissate di recente ad aver fatto più rumore. La prima: la colazione, nei giorni di ritiro o della partita, è obbligatorio farla tutti insieme e duranti i pasti di squadra non si possono utilizzare i telefoni. Il motivo? Rendere più amalgamato e affiatato il gruppo. Seconda: almeno in questa tournée negli Stati Uniti, i calciatori ricevono una mail giornaliera contenente il dress code per il giorno successivo. Ed è un dress code molto dettagliato: viene specificato anche se indossare calzini bianchi o neri. Infine, è proibito mettere le ciabatte infradito negli spogliatoi o nei corridoi del ritiro. La spiegazione di ciò? Vanno prevenuti gli infortuni in tutti i modi. Insomma, non si tratta certo di una metodologia ortodossa, ma la policy di Ten Hag è piuttosto chiara: al Manchester United, si fa come dice lui.