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AMARCORD | 14 maggio 2003, Juventus-Real Madrid 3-1: la "partita perfetta" che fece piangere Pavel Nedved

La Juventus elimina dal Real Madrid vincendo 3-1 la semifinale di ritorno della Champions League, ma il cartellino giallo costa la finale al futuro Pallone d'Oro Pavel Nedved
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Ci voleva una "partita perfetta" secondo Marcello Lippi per eliminare l'allora Real Madrid dei Galacticos. E così avvenne. La Juventus riuscì infatti ad eliminare in maniera clamorosa la grande favorita dalla Champions League, per giunta dopo aver perso per 2-1 la semifinale d'andata al Santiago Bernabeu.

 

Il risultato fece così gioire a lungo i tifosi bianconeri, ebbri da gioia per aver buttato fuori campioni del calibro di Ronaldo, Zidane, Raul, Figo, Casillas, Roberto Carlos e chi più ne ha più ne metta, dalla Coppa dei Campioni. Festa grande anche per Del Piero e compagni, tranne che per il numero 11: nonostante il successo, la qualificazione e per giunta il gol decisivo, Pavel Nedved lasciò il Delle Alpi in lacrime quella notte. E non lacrime di gioia.

 

Juventus-Real Madrid 3-1: il racconto del match

Consapevole di dover ribaltare la sconfitta subìta all'andata, la Vecchia Signora parte forte. Nel primo tempo infatti i ragazzi di Lippi si portano in vantaggio grazie alle reti dei due attaccanti titolari. Apre le marcature il solito Trezeguet, che mette a segno il tap-in vincente su assist di Del Piero. A seguire, proprio il numero 10 fa esplodere di gioia un popolo intero: stop perfetto su palla che spiove, dribbling ubriacante sui due difensori e tiro stretto sul primo palo partendo dalla sinistra.

 

Nella seconda frazione i bianconeri insistono ed anche Buffon si iscrive tra i protagonisti della serata: il numero 1 bianconero infatti ipnotizza un certo Figo dal dischetto. Poco dopo, Nedved chiude i conti lanciato in ripartenza con un perfetto esterno destro. Nel finale Zidane cerca di riaprire i giochi con un bel sinistro ad incrociare, ma la Juve si impone 3-1 e conquista la finalissima.


La squalifica di Nedved e addio finale contro il Milan

Per comprendere l'importanza di questo avvenimento, basti pensare che dall'edizione seguente l'Uefa decise di cambiare il regolamento; da allora, un giocatore può saltare la finale di Champions League solo prendendo un cartellino rosso, e non più con una squalifica per somma di ammonizioni in gare differenti.

 

Purtroppo però, questo fu proprio ciò che accadde a Pavel Nedved, che di lì a pochi mesi sarebbe stato premiato niente meno che col Pallone d'Oro. Già diffidato per un giallo precedente, il centrocampista ceco interviene duramente su McManaman sul finale di gara: ammonizione sacrosanta per il direttore di gara. Ed automaticamente scatta la squalifica.

 

Il numero 11 si accorge subito della sciocchezza commessa e di fatti si mette immediatamente le mani in faccia. Lui come mister Lippi. Il risultato finale farà esultare il popolo juventino, ma Nedved non può che esser contento a metà: i suoi compagni avrebbero giocato infatti la finalissima contro il Milan a Manchester (perdendo ai rigori) senza di lui.

 

Chissà come sarebbe finita quella partita con un Pallone d'Oro in più in campo.

 

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