Il primo gol in Serie A non si scorda mai, specie se lo fai a 17 anni e al 94' di una partita che sembrava volgere a favore del Bologna. Quando Camarda ha segnato non ha pensato che la sua esultanza poteva causare delle conseguenze importanti a lui e al Lecce stesso.
Camarda rischia grosso
L'attaccante di proprietà del Milan, senza pensarci troppo si è tolto la maglietta che gli è valso il cartellino giallo. Ma la sanzione poteva essere ben più pesante, visto che il giocatore si è reso protagonista inconsapevole di pubblciità occulta per aver mostrato la pettorina marca K-Sport. L'azienda ha avuto un ritorno importante visto che il video del gol è stato visualizzato 10 mln di volte. A occhio e croce, l'azienda italiana hi-tech avrebbe dovuto sborsare 200mila euro per avere gli stessi risultati. Dal Lecce da K-Sport dichiarano di non avere nessun rapporto commerciale né col calciatore né col club pugliese.
Cosa dice il regolamento?
La Regola numero 4 del gioco del calcio dice: "I calciatori non devono esibire indumenti indossati sotto l’equipaggiamento che contengano slogan, scritte o immagini di natura politica, religiosa, personale, o pubblicità diversa dal logo del fabbricante. Per qualsiasi infrazione il calciatore e/o la sua squadra saranno sanzionati dall’organizzatore della competizione o dalla Federazione nazionale o dalla Fifa". Tuttavia, in questo caso, la Lega Calcio spiega che Camarda non è punibile in quanto la pettorina viene considerata un'estensione del kit di gara.
Il precedente di Vieri
Un regola che la Lega Calcio ha inserito nei primi anni 2000 a causa di Christian Vieri, che dopo un gol era solito esultare alzando la maglietta dell'Inter e mostrando quella di Sweet Years, azienda creata in collaborazione con Paolo Maldini.