La sfida tra Fiorentina e Juventus non si gioca solo sul campo, ma anche sugli spalti. La Curva Fiesole ha chiarito il proprio dissenso verso la decisione della Questura di Firenze di vietare un'altra coreografia ai sostenitori viola. Con un comunicato deciso, i tifosi annunciano un corteo di protesta che si terrà prima della partita, esprimendo il loro malcontento contro quello che considerano un attacco diretto non solo al tifo organizzato, ma alla città di Firenze stessa.
Il divieto che fa discutere
"ORA BASTA! Un'altra coreografia negata", scrivono nella nota rilasciata. Non è la prima volta che il tifo viola si ritrova a fare i conti con tali restrizioni. Già in passato, episodi simili si erano verificati in occasione di partite cruciali, come contro il Betis, e ora si ripetono contro la Juventus. Questo divieto appare, agli occhi dei tifosi, come una strategia punitiva da parte della Questura, accusata di voler spegnere l'entusiasmo e l'energia della curva.
La reazione della Fiesole
La Curva Fiesole non intende restare in silenzio. Ancora una volta, il messaggio è chiaro: il supporto alla squadra deve potersi manifestare liberamente, specialmente in un momento così delicato della stagione. "In un momento in cui la squadra è in difficoltà" - continuano - "volevamo trasformare il Franchi in un Inferno e spingere la Fiorentina fuori da questa situazione, a modo nostro". L'intenzione dei tifosi è di trasformare lo stadio in un simbolo di passione e sostegno, nonostante le avversità.
La protesta: una chiamata alle armi
Il corteo, promosso dal tifo organizzato, si terrà sabato 22 novembre, con ritrovo fissato alle ore 12.30 in Piazza Libertà, a due passi dalla Questura. Da lì partirà una marcia pacifica che condurrà i tifosi fino allo stadio, perfettamente in tempo per il calcio d'inizio. Il comunicato è forte e determinato: "Mostreremo che la nostra passione non si ferma davanti a nessun divieto".
La Curva Fiesole conclude con un messaggio potente e diretto: "Perché colpire la Fiesole significa colpire Firenze. E perché se qualcuno ancora non l'ha capito, la voce di Firenze non si tocca". Questo spirito di resilienza e unità dimostra come il calcio, a Firenze, sia più di un semplice sport: è un vessillo di appartenenza e identità.


