Lasciando tutti di stucco, Raffaele Palladino ha deciso di dire addio alla Fiorentina a maggio, nonostante un contratto appena rinnovato e il ritorno in Europa. Una scelta che ha sollevato interrogativi, ma ora, l'ex allenatore della Viola, ci offre una visione chiara delle sue decisioni e dei suoi progetti futuri.
Palladino e le sue dichiarazioni sull'addio a Firenze
Palladino ha spiegato che nel suo modo di intendere il calcio, "tutti i pezzi del puzzle devono combaciare perfettamente". Nonostante sia fiero del lavoro svolto con la Viola, le divergenze di idee con il club erano diventate insostenibili per proseguire insieme. "Ogni decisione deve riflettere una visione comune. Molti mi hanno dato del matto per la mia decisione", ha sottolineato.
Nonostante il prolungamento ufficiale firmato il 7 maggio, Palladino racconta che già in quel momento, "sentiva che restare non era più possibile". Una sensazione radicata, che alla fine ha prevalso su qualsiasi accordo economico o legale.
Sospetti sulla sua partenza
Non pochi credono che Palladino avesse già in mente di trasferirsi altrove. Lui ha chiarito: "Non ho mai lasciato che contratti o promesse di ingaggi guidassero le mie scelte". Infatti, dopo l’addio alla Fiorentina, si è preso del tempo per sé, rispondendo a stento ai messaggi.
La reazione della squadra e i momenti indimenticabili
Palladino ricorda con emozione come "vide le lacrime" negli occhi dei suoi giocatori quando comunicarono tra di loro questo distacco inaspettato. Le partite contro Milan, Inter e Juventus rimangono i ricordi indelebili della sua esperienza fiorentina, serate di gloria che risuoneranno a lungo nel cuore della città.
Kean: da zero a trenta goal
Palladino non manca di lodare Moise Kean per la sua esplosione sotto la sua guida. "Con Kean avviammo una scommessa, che lui ha superato con disinvoltura. Doveva raggiungere almeno 15 gol". Un lavoro arduo ma coronato da 25 reti nella stagione 2024-25, un numero che sembrava un sogno solo un anno prima.
Il rapporto con Galliani e le esperienze prima e dopo Fiorentina
Adriano Galliani, figura storica del calcio italiano, ha un posto speciale nel cuore di Palladino. "Il suo supporto era essenziale per ogni tecnico, una rarezza altrove".
Il momento peggiore
"L'episodio di Edoardo Bove è stato uno choc. Abbiamo rischiato di perdere per sempre un pezzo di noi. In spogliatoio c'era chi non voleva più allenarsi, abbiamo dovuto fare un lavoro psicologico delicato per ricominciare tutti insieme. Lui ci ha aiutato molto venendoci a trovare spesso al Villa Park. Per me è diventato come un fratellino. Spero davvero possa tornare a giocare".