Nel silenzio totale finisce l'avventura di Sergio Conceiçao alla guida del Milan. L'ultima apparizione a San Siro contro il Monza sarà vissuta, anzi osservata, da lontano, con il tecnico portoghese squalificato e il suo vice Joao Costa a guidare la squadra rossonera per l'ultima volta. Un epilogo a dir poco amaro per chi, con un contratto fino al 2026, immaginava ben altro destino...
Un'uscita di scena nell'ombra
Niente conferenza stampa, nessun saluto pubblico ai tifosi e presumibilmente nessuna dichiarazione post partita: Conceiçao lascerà Milano senza nemmeno sedere in panchina nell'ultima partita stagione. Eppure, la sua tenacia e il suo indiscutibile carisma non sono mai mancati. "È stata una buona stagione? Ovviamente no. E quella di oggi (con la Roma ndr) è una partita che rappresenta in pieno ciò che ho vissuto in questi cinque mesi: tanti episodi negativi, piccoli e grandi", aveva dichiarato dopo l'ultima sconfitta contro la Roma. Un addio surreale, triste, per un allenatore che fino a pochi mesi fa era considerato uno dei migliori a livello europeo. Sergio ha dichiarato che un giorno racconterà la sua versione sui difficili mesi al Milan, magari in un libro...
I numeri non perdonano
I numeri parlano chiaro e, sebbene freddi e talvolta ingannevoli, descrivono una realtà che il Milan non può ignorare. Con 33 punti in 19 giornate, il cammino di Conceiçao è stato in linea con quello dell'Atalanta ma inferiore a squadre come Roma, Napoli e Inter. "Un anno così per una squadra storica come il Milan non va bene, poi ognuno deve valutare il proprio lavoro e io sono sempre esigente con me stesso. Anche la società valuterà quello che è stato fatto", aveva ammesso dopo il match contro la Roma con un'onestà che stemperava la sua evidente frustrazione. La vittoria della Coppa Italia non avrebbe salvato la sua panchina (il Milan ha scelto almeno da un mese di cambiare aria in estate) ma avrebbe salvato perlomeno una stagione fallimentare, con una piccola parentesi positiva segnata dalla vittoria della Supercoppa Italiana, prima e unico trofeo sollevato dall'ex tecnico del Porto