Dopo una stagione non certo da ricordare in Svizzera con la maglia del Sion, Mario Balotelli ha deciso di fare ritorno all'Adana Demirspor, squadra in cui aveva militato anche nel 2021-2022 ritrovando reti e continuità di rendimento. L'attaccante ha concesso un'intervista a TvPlay in cui, con la sua proverbiale sincerità, ha toccato tanti argomenti parlando soprattutto del Milan, il club del suo cuore.
Balotelli e il Milan
Appena gli è stato chiesto un commento sulla squadra rossonera, Balotelli, tra il serio ed il faceto, ha subito lanciato l'esca: "So che serviva un attaccante giovane. Beh, eccomi!", ha esordito, salvo poi tornare più serio: "Il problema dei rossoneri è che i giocatori giovani poi si devono confrontare con San Siro. Servono atleti di personalità. Leao? Pioli mi piace, ma se Leao non sta bene il Milan fa poco. Se è in giornata no, allora i rossoneri non vincono", ha spiegato Super Mario.
L'attaccante ha poi parlato con toni lusinghieri di uno dei suoi ex allenatori, José Mourinho: "Non è mai stato un allenatore dal grande gioco. Josè è carismatico, trasmette grinta e cattiveria agonistica. Ha le sue idee di gioco, ma non va troppo per la tattica. Ha un carattere particolare. A me faceva morire dal ridere. C’erano anche scontri eh, ma ti motivava. Tirava fuori il meglio e il peggio di te".
"Ho giocato in una squadra, l'Inter, con 25 fenomeni", prosegue Balotelli. "Mourinho è arrivato alla Roma e ha vinto la Conference League, ma è un allenatore che vince sempre. Ed è un qualcosa che devi avere dentro. Non si può attaccare sempre Mourinho: è inattaccabile. Anche Mancini all’Inter aveva la rosa, ma non ha vinto come Mou”.
Chiosa finale sull'Arabia Saudita, a cui Balotelli non chiude la porta: "Se il progetto funziona, è capace che vado anche io tra qualche anno...".
