Dopo 79 anni di storia, la Sampdoria vive un incubo sportivo che diventa realtà: la retrocessione in Serie C. Un evento che scuote la città di Genova, lasciando dietro di sé un senso di delusione che i tifosi blucerchiati faticheranno a dimenticare. L'ultima partita contro la Juve Stabia, finita 0 a 0, è stata il culmine di una stagione costellata di difficoltà, costantemente in salita per i ragazzi di Evani.
Retrocesso anche il Cittadella
Lo stesso destino della Sampdoria è toccato al Cittadella, che chiude la sua annata con una sconfitta casalinga per 2-0 contro la Salernitana. Nonostante l’impegno, i veneti finiscono penultimi in classifica. La Salernitana, pur trionfando, si prepara ora a un intenso scontro nei playout contro il Frosinone, con l’obiettivo di rimanere nella serie superiore.
Imprese e delusioni dell’ultima giornata
Contrariamente alla Samp e al Cittadella, ci sono squadre che trovano un lumicino di speranza. Il Mantova riesce a conquistare il punto necessario per la salvezza ottenendo uno 0-0 prezioso in casa del Catanzaro e chiudendo al quattordicesimo posto.
Nei playoff, è il Cesena che si prende la scena vincendo all'ultimo minuto a Modena grazie a un goal di Antonucci. Un gol all'89' che regala ai romagnoli il settimo posto, lasciando il Palermo, fermato sull’1-1 dalla Carrarese, a inseguire invano.
Rivalità cittadina accesa
Come se non bastasse il dolore della retrocessione, i tifosi genoani non hanno perso l'occasione per celebrare la caduta dei rivali cittadini. Fuochi d'artificio e cori nelle strade hanno ricordato alla tifoseria blucerchiata che le rivalità cittadine non conoscono pietà, anche nei momenti più duri. "La Sampdoria non c'è più" è stato il leitmotiv della notte, testimoniando un astio che trova radici profonde nella storia calcistica della città.
Costruire sulle macerie
Questo annus horribilis, dove la squadra femminile è arrivata ultima, mentre la squadra Primavera penultima, rappresenta il punto più basso della storia della Samp. Il club ora deve affrontare una nuova realtà, un punto di ripartenza da cui ricostruire. Le basi ci sono, ma servirà una profonda riflessione interna per capire dove e come il progetto è naufragato. Dal cambio in panchina con l’esonero di Pirlo alle difficoltà nel risollevarsi con Sottil e Semplici, fino all’epilogo con Evani, è chiaro che gli elementi su cui riflettere non mancano. I tifosi sperano che dalle ceneri di questa stagione possa nascere una squadra capace di riportare i colori blucerchiati dove meritano di stare.
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