Maduka Okoye, il portiere nigeriano dell'Udinese, è al centro di un'indagine per truffa sportiva legata alle scommesse. La Procura della FIGC ha formalizzato oggi il deferimento a suo carico, dopo che la Procura di Udine aveva già acceso i riflettori su un flusso anomalo di puntate sulla sua ammonizione durante la partita contro la Lazio a marzo scorso.
Un'inchiesta che fa rumore
La Procura di Udine ha iniziato a investigare su un flusso anomalo di scommesse che si erano concentrate sulla possibilità che Okoye venisse ammonito. E così è stato: al minuto 18 della ripresa di Lazio-Udinese, il portiere nigeriano si è visto estrarre il cartellino giallo per perdita di tempo, mentre la sua squadra era in vantaggio. Dietro la decisione arbitrale si nascondevano sospetti ormai confermati da ulteriori evidenze, come un incontro tra Okoye e un noto scommettitore, il titolare del ristorante “Biffi”, frequentato abitualmente dai giocatori dell'Udinese.
L'ombra dell'illecito sportivo
Secondo la Procura federale, l'incontro tra il portiere e il ristoratore dimostra come ci fosse un accordo per influenzare il regolare svolgimento del gioco. Queste azioni sarebbero qualificabili come atti diretti in modo non equivoco ad alterare il regolare svolgimento di gioco ai fini delle scommesse sportive. Se le accuse venissero confermate, per Okoye si prospetta una squalifica di quattro anni, una misura severa che mira a tutelare l'integrità dello sport.