Bomber Teams: Il grande Vicenza del principe Zauli

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Questa società veneta ha visto tra le sue fila “giocatorini” del calibro di Paolo Rossi e Roberto Baggio. I Bomber di cui però vogliamo parlare incantarono il Menti qualche anno più tardi. Per certi versi il Vicenza del 1997 fu l’ultima vera “provinciale” a conquistare un titolo nel nostro calcio. Per questo, e altro, va giustamente celebrata.

Due anni prima i biancorossi militavano in serie B, senza cullare la speranza di diventare una vera e propria Cenerentola appena pochi mesi dopo. L’artefice del salto di qualità fu Don Francesco Guidolin da Castelfranco Veneto. Il suo “vangelo” prevedeva gioco corale e tanta umiltà. Alcuni singoli di quella squadra, però, spiccavano sugli altri.

Pensiamo a un Bomber come Gigi Sartor. Oggi gestisce un pub, ma nei ruggenti anni 90 vinceva tre Coppe Uefa con tre squadre diverse (Parma, Inter e Juve). Da buon veneto non poteva però restare a secco di presenze con una squadra della propria regione. Il suo baffetto e l’occhio vispo hanno guidato la difesa biancorossa ai grandi successi di quella stagione; ci potete scommettere!…no, forse meglio di no.

A centrocampo il Bomber di massimo culto era Gabriele Ambrosetti. Per definirne la grandezza basterebbe citare le sue squadre dal 1999 al 2001. Nell’ordine Vicenza-Chelsea-Piacenza. Per la serie: Fanculo, io me ne torno in Provincia!

Non bastasse questo, il calzettone abbassato e il capello dai colori indefinibili completano un grande ritratto bomberesco.

Dall’Uruguay sbarcava l’arroganza di Gustavo Mendez e Marcelo Otero. Unici stranieri di quella squadra, insieme a un giovanissimo Pierino Wome, deliziarono il popolo biancorosso con giocate di estrema ignoranza e tracotanza. Per inciso, va detto che i due arrivarono al Vicenza freschi del titolo di campioni della Coppa America. Scusate se è poco.

Altro uomo decisivo per il centrocampo fu il duttilissimo Domenico Di Carlo. Mimmo raggiungerà poi l’apice del successo prendendosi un calcio nel culo a Parma da Silvio Baldini. Momento di grande sport.

A centrocampo faceva razzie anche il futuro milanista Jimmy Maini. Ricordare in questo momento a un tifoso rossonero del Milan di Maini e Cardone, è corretto quanto pisciare nella borraccia di un maratoneta.

In attacco la scena era tutta per Robertone Murgita. Vero e proprio eroe per un anno, il riccioluto attaccante timbra in semifinale un gol decisivo per la conquista della Coppa Italia.

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Poi…arrivò lo storico attacco all’Europa. Per questa impresa servivano Bomber di livello.

Dalla Primavera del Milan i giovani Ambrosini e Coco. Il fioretto in mediana lo portava Roberto Baronio, “gemello diverso” di Andrea Pirlo nella romanticissima Under 21 di quegli anni. In attacco, il peso e classe di Re Artù di Napoli e del Toro di Sora Pasquale Luiso.

L’avventura terminerà a un passo della finale, interrotta per mano del Chelsea di Zola e Mark Hughes. Quel Vicenza, per me, è invece il passo elegante e il tocco pregiato di un diamante luminosissimo. Lamberto Zauli, per chi ama l’estetica applicata al calcio, è una gioia per gli occhi e per il cuore. Senza scomodare paragoni esagerati che farebbero pensare che non sia serio. Zauli era davvero un “fottuttissimo” gran giocatore.

 

 

Redazione

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