In questi giorni, come molti sapranno, l’Udinese perderà alcuni pezzi fondamentali del proprio spogliatoio: Antonio Di Natale e Maurizio Domizzi lasceranno infatti il club friulano dopo tantissimi anni di militanza. Per loro solo ringraziamenti e apprezzamenti, ovviamente, dopo gran parte della carriera dedicata a difendere i colori bianconeri. Alcuni, però, si dimenticano che insieme a questa coppia di calciatori anche un altro giocatore più “silenzioso” lascerà il club dopo tanti anni. Stiamo parlando di Giovanni Pasquale, terzino sinistro che sembrava avviato verso una carriera importantissima ma che non è riuscito a dare una gittata speciale alla sua storia.
Giovanili nella Juventus, esordio nell’Inter: sembra uno scherzo ma per Pasquale è andata realmente così. Con i nerazzurri da giovane arrivano le soddisfazioni: esordio in campionato, poi in Champions League e per qualche periodo arriva anche la titolarità. Si parla di Pasquale come del terzino sinistro del futuro, il nuovo Roberto Carlos dei nerazzurri. Stavolta, però, da non sprecare. Nel corso del tempo, però, le prestazioni di Pasquale perdono d’intensità e dopo 57 presenze e nessuna rete il calciatore finisce per lasciare l’Inter. Da lì si innesca un girovagare: Siena, Parma, Livorno ed un intermezzo a Torino. Pasquale però si lega indissolubilmente all’Udinese, club nel quale ha provato a ritagliarsi altre soddisfazioni.
Inutile negarlo: la carriera di Pasquale è stata onesta ma non fantastica: pochissime reti, tutte con la maglia friulana, tante gare giocate ma nessun guizzo degno veramente di nota. Ciò non vuol dire, ovviamente, che Giovanni Pasquale non meriti il rispetto dei suoi tifosi e del calcio italiano: mai fuori posto, sempre pronto a battagliare per la causa sposata, il terzino rappresenta molto bene il concetto di grande lavoratore nel mondo del calcio. Certo, non avrà avuto la classe di Di Natale o la forza fisica di Domizzi, ma almeno potrà dire di esserci stato. Quindi onore a Giovanni Pasquale, e a tutti i calciatori come lui che, in fondo, meritano senz’altro un posto nei nostri cuori.