E fu così che arrivò la sosta nazionali. Dopo giornate infinite, turni infrasettimanali e l’attesa spasmodica per quell’ultima partita del lunedì sera. Ci voleva proprio una sosta o forse no. Perché il weekend senza il pallone, quello della Serie A, non è mai lo stesso. Nessuno lo vive allo stesso modo. Ecco alcuni profili di calciofili senza campionato.
#6: CHI GUARDA LA NAZIONALE – Saranno anche amichevoli, saranno pure partite che spesso dicono poco o nulla. Ma c’è chi davvero guarda la nazionale: pare quasi incredibile eppure è così. E lo fa magari con lo stesso trasporto di un commento tecnico di Trapattoni. Pensando magari ai vecchi tempi quando la punta della nazionale era Vieri e non Pellè.
#5: IL DEPRESSO – Pronto all’impatto con la sosta nazionali da almeno un mese, il depresso non si rende comunque conto che nel weekend di Pasqua non si giocherà. Si aggirerà per casa solo et pensoso per tutta la domenica maledicendo quella domenica senza pallone. Ripudierà il sole ed uscite fuori porta passando il sabato con lo sguardo fisso sul computer alla ricerca della giusta formazione per il fantacalcio.
#4: L’IMPREPARATO – Del tutto ignaro dell’impatto con la sosta nazionali anche davanti al fatto compiuto, l’impreparato non si rende per niente conto che nel weekend di Pasqua non si giocherà. Si aggirerà dunque per casa in attesa della tanto agognata domenica confidando già di poter giocare qualche bolletta su questa o quella partita. Una volta convinto dell’assenza di partite di Serie A sarà del tutto impreparato davanti alle pressanti richieste di gite fuoriporta. Tanto da essere costretto a simulare febbre e diarrea davanti alla prospettiva di passeggiate sul lago.
#3: L’ALTERNATIVO – Vero che si ferma la serie A, vero anche che la serie cadetta non guarda certo in faccia alle amichevoli in giro per il globo. Ed ecco allora che la sosta nazionali fornisce un’ottima scusa per concentrarsi sulla B e sugli approfondimenti condotti magistralmente da Diletta Leotta. Ed ecco che il Como diventa inaspettatamente una squadra dal grande potenziale.
#2: IL RILASSATO – Nonostante una domenica tutta da inventare il rilassato, creatura mitologica di cui si narra l’esistenza nei bar di provincia, riesce a godersi un weekend senza schedine da giocare, senza insulti davanti allo schermo di Diretta Gol e senza formazioni da schierare per il fantacalcio. E’ stato visto l’ultima volta nel 1897, esattamente l’ultimo anno senza campionato di calcio in Italia.
#1: IL PESSIMISTA – Chi fa il fantacalcio vede nella sosta nazionali una potenziale minaccia per l’incolumità dei propri giocatori. Per questo motivo già dalla serata di mercoledì il fantacalcista si affanna accendendo ceri e recitando le preghiere più disparate confidando che i giocatori nella sua rosa saranno immuni da qualsivoglia acciacco o problema muscolare. Finirà comunque malissimo nonostante l’impegno profuso. Pianti nel gruppo Whatsapp per distorsioni casuali quotati 1:1.
Articolo di: Nicolò Premoli
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