Durante l’evento "Il Foglio a San Siro", Paolo Scaroni ha parlato senza freni, a partire dal mercato, dove una bocciatura in particolare pesa: “Morata non è stata una grande operazione. Per tante ragioni, non ha funzionato”, ha detto secco il presidente, citando chimica mancante e imponderabilità del calcio. “A volte ci si aspetta tanto da certi nomi, ma non sempre l’ambiente crea le condizioni giuste”. Non una frase casuale, ma un messaggio chiaro anche per il futuro. Il Milan cambierà approccio? Non proprio, ma le scelte saranno più oculate: “Vogliamo continuare a essere attivi soprattutto sui giovani, e costruire basi solide. Alcune operazioni sono state dei successi: abbiamo giocatori diventati parte integrante del Milan, con prestazioni sistematicamente valide”.
"I tifosi sono il nostro motore"
Scaroni non dimentica chi è rimasto sempre lì, anche quando i risultati zoppicavano: “I tifosi sono al centro della nostra attenzione. Averli al fianco in una stagione così difficile significa che sono resilienti”. Parole sentite, accompagnate da un monito: “Non è una stagione totalmente negativa: abbiamo vinto la Supercoppa”.
“Leao? La squadra conta più dei singoli”
Capitolo uomini chiave. Chi resterà al centro del progetto? Scaroni cita i nomi che piacciono ai tifosi: “Pulisic e Reijnders hanno avuto ottimi rendimenti, Leao ci regala emozioni forti. E ogni tanto abbiamo bisogno proprio di questo”. Ma subito la precisazione: “L’importante è la squadra. Non dimentico gli altri”.
“Ibrahimovic è un valore aggiunto, clima positivo”
Una presenza ingombrante? Tutt’altro: “Ibrahimovic è un grande campione, un valore aggiunto per RedBird e per il Milan”, spiega Scaroni, rispondendo alle voci di frizioni con Furlani. “Leggo di visioni diverse, ma a me non pare. Il clima mi sembra assolutamente positivo”.
“Nuovo ds? Nulla di deciso, ma ci stiamo guardando intorno”
Sul fronte dirigenziale, il presidente rossonero apre uno spiraglio: “Vogliamo rafforzare il nostro team, stiamo facendo dei sondaggi. La decisione verrà presa nelle prossime settimane”
Infine lo stadio, su cui Scaroni non ha dubbi: “Abbiamo fatto un giro e siamo tornati al punto di partenza: costruire un nuovo stadio qui a San Siro. Vogliamo lo stadio delle famiglie, non dei criminali. Ci sarà il riconoscimento facciale all’ingresso. In Inghilterra gli hooligans sono spariti coi nuovi stadi. Per noi sarà un passaggio epocale”.
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