Xhaka troppo fisico e irruente in campo, ma lui si difende: “È calcio, non è balletto”

calcio15/04/2022 • 08:54
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Granit Xhaka, centrocampista dell’Arsenal più volte accostato alla Roma, è famoso per il suo carattere duro e per la sua personalità e, a chi lo critica per essere troppo fisico e irruente in campo, risponde per le rime. Lo svizzero ha rilasciato una lunga intervista a theplayerstribune. com e ha difeso il suo record disciplinare, ma ha anche parlato di Arsenal e leadership. 

Xhaka troppo fisico in campo, ma lui si difende

Il 29enne di Basilea, finora, è stato espulso sei volte a livello di club nella sua carriera. Xhaka però spiega che il suo approccio è così fisico perché lui combatte per la squadra: “Se do una gomitata a un giocatore, sarò il primo a dire ‘Mi dispiace’. Ma un contrasto? Forza, ragazzi. Questo non è balletto. Se arrivo in ritardo in un contrasto, è perché sto lottando per l’Arsenal. Se perdo la pazienza è perché ci tengo”.

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Il centrocampista affronta poi la questione Arsenal. Lo svizzero era stato nominato capitano del club, ma Unai Emery gli tolse a fascia a causa del suo comportamento nella partita all’Emitares contro il Crystal Palace, il 27 ottobre 2019. Al momento del cambio, Granit risponde ai fischi dei tifosi Gunners con gesti sarcastici e urlando anche “vaff…”. Poi si toglie la maglia e la getta a terra. Si scatena una bufera e l’allenatore di allora, dopo pochi giorni, decide di togliergli la fascia di capitano, conquistata solamente un mese prima. 

Xhaka leader ma senza fascia

Xhaka, dunque, non è più capitano, ma ora spiega che vuole essere ancora un leader nello spogliatoio dell’Arsenal, anche senza la fascia: “Ovviamente, non sono più il capitano dell’Arsenal. Ma posso promettervi che continuerò a comportarmi da capitano, anche senza la fascia. Questo è possibile. Ricevo molto rispetto dai miei compagni di squadra e dal nostro staff, e ne sono davvero grato. Aiuterò sempre i giovani ragazzi e mi prenderò la responsabilità delle nostre prestazioni. L’Arsenal è ancora nel mio cuore, al 100%. La mia sfida non è mai stata quella di cambiare le opinioni della gente su di me, ma di aiutare la squadra. E poi, se qualcuno ha cambiato idea per questo, allora è fantastico”.

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Lo svizzero capisce che il rapporto con molti tifosi non sarà più lo stesso, ma spera comunque di riconquistare la loro fiducia e il loro rispetto: “Capisco che non saremo mai migliori amici, ma spero che potremo trattarci con onestà e rispetto”.

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