In casa Fiorentina il clima si fa rovente. Dopo l'addio di Daniele Pradé, direttore sportivo che ha salutato il club gigliato, e con Stefano Pioli sull'orlo dell'esonero a causa di una disastrosa partenza di stagione, la società toscana sembra navigare in acque burrascose.
Con appena 4 punti conquistati, la Fiorentina si trova in fondo alla classifica, una posizione impensabile per una squadra storica come la Viola. Il ricordo di un'estate in cui si è ipotizzata la guida di Maurizio Sarri aleggia nell'aria, lasciando intravedere strade alternative mai percorse.
Pradé saluta, Pioli a un passo dall'esonero
La Fiorentina sembra aver perso la bussola. Dopo l'addio di Daniele Pradé, la dirigenza deve ora affrontare l'inevitabilità di un cambio in panchina. Stefano Pioli, nonostante il suo impegno e professionalità, si trova in una posizione difficile, con una media punti da incubo che lascia poco spazio a dubbi. I tifosi, intanto, iniziano a perdere la pazienza. Le voci su chi prenderà il suo posto si fanno sempre più insistenti, ma tra le opzioni non c'è il nome di Maurizio Sarri - sondato in estate al pari della Lazio.
Maurizio Sarri: una chiamata mai decollata
Il nome di Sarri, tecnico della Lazio, è stato più di un semplice sussurro nelle vie di Firenze. "Io con la Lazio avevo già firmato. La telefonata della Fiorentina è arrivata quando l’accordo con la Lazio era già chiuso, e il dirigente viola che mi ha chiamato lo sapeva perfettamente." Così si è espresso Sarri ai microfoni di Sky Sport dopo la vittoria di ieri sera contro il Cagliari. Parole che mettono un punto fermo sulla questione, ma che lasciano aperti molti interrogativi sulla gestione dei contatti da parte del club viola.
