Saliou Lassissi è stato uno dei primi calciatori originari della Costa d’Avorio a giocare nel campionato italiano. A cavallo tra il novanta e il duemila ha vestito le maglie di Parma, Sampdoria, Fiorentina e Roma, lasciando un ricordo non tanto per le sue gesta sul campo quanto per episodi singolari che lo hanno visto protagonista fuori dal campo.
Gli episodi assurdi della sua carriera
Nato in Costa d’Avorio nel 1978, la sua carriera prende una svolta a 15 anni, quando viene notato e portato in Francia dal Rennes. Difensore centrale di grande prestanza fisica, si disimpegnava bene anche come mediano. Le sue qualità lo portano nel 1997 a firmare un contratto con la Juventus. Tuttavia, il trasferimento non si concretizza: Lassissi, infatti, aveva da poco rinnovato con il Rennes, e il comportamento considerato poco professionale spinse Moggi e la dirigenza bianconera a fare un passo indietro.
L’anno successivo è il Parma a puntare su di lui. In seguito passa alla Sampdoria, poi alla Fiorentina, dove la sua esperienza si complica quando resta coinvolto in un incidente d’auto contro un bidone della spazzatura e viene denunciato da una vigilessa per tentata aggressione. Dopo Firenze arriva la Roma, ma anche qui la sfortuna lo perseguita: si frattura tibia e perone in un’amichevole contro il Boca Juniors. Dopo l’operazione, abbandona la clinica Villa Stuart senza avvisare nessuno, contrario alle cure, scatenando una lunga causa legale con la società.
Quello sarà di fatto l’ultimo capitolo della sua carriera nel calcio che conta. Giocherà ancora brevemente in squadre minori: al Nancy in Francia, poi in patria, al Bellinzona in Svizzera e all’Entente, nei dilettanti francesi. Anche in Nazionale, dove colleziona 8 presenze, è ricordato più per un episodio discusso che per le sue prestazioni, quando rifila una testata a un compagno, spaccandogli il labbro dopo un passaggio sbagliato. Il gesto lo costringe a seguire un percorso di rieducazione che culmina con le scuse pubbliche in diretta TV.
Gli aneddoti di Cassano e Adani
Dopo il ritiro, avvenuto nel 2012, si sono perse le tracce di Lassissi, ma alcuni aneddoti raccontati da ex compagni lo hanno riportato alla memoria del pubblico. Adani, suo ex compagno alla Fiorentina, ha rivelato:
Quando tornava dalla Costa d’Avorio, era sfinito. Non riusciva neanche a completare un giro di campo durante gli allenamenti. Lui mi spiegò che riceveva una montagna di lettere e foto e ogni volta che rientrava nel suo Paese andava con 3-4 ragazze diverse ogni giorno. Poi tornava in Italia e ci metteva un mese a riprendersi”
Antonio Cassano, invece, ha ricordato così un curioso episodio ai tempi della Roma:
“Io rompevo le scatole a tutti. Una volta feci arrabbiare Lassissi e lui mi sollevò di peso. Da quel giorno gli dissi: ‘Tu sarai il mio bodyguard”
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