Mondiali 2030, vergogna in Marocco: è in corso una strage di cani randagi

Arrivano nuove accuse nei confronti di uno dei tre paesi ospitanti della Coppa del Mondo 2030, insieme a Spagna e Portogallo.
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In Marocco si sta consumando l'ennesima vergogna Mondiale. In passato, c'erano già stati vari episodi molto controversi e discussi in occasione delle manifestazioni iridate, come nel caso del Mondiale in Qatar del 2022. Ciò che sta avvenendo nel paese nordafricano, però, è di una disumanità estrema. Per le strade del Paese è in atto un vero e proprio sterminio di cani randagi, per "ripulirle" in vista di questa manifestazione.

Mondiali 2030 e un atto di crudeltà da fermare

A denunciare questa situazione è stata la Cnn. La nota emittente statunitense ha riportato un quadro della situazione attuale, grazie alla descrizione fornita da una fonte locale, rimasta anonima per ragioni di sicurezza. “Mentre andavo a scuola, vedevo pozze di sangue per strada”, ha raccontato una ragazza del posto. “A un certo punto, ho capito che non era normale cominciare la giornata calpestando cadaveri. Uccidono cani come se fosse uno sport“.

 

Una denuncia chiara di ciò che sta accadendo. A farle eco è Les Ward, capo della International Animal Welfare Protection Coalition: “Individui armati di fucili escono per strada, spesso di notte e sparano ai cani. Altri vengono radunati e portati nei dispensari comunali dove vengono avvelenati. Semplicemente spariscono”.

 

Le autorità locali negano, parlando di pulizia e ricollocazione degli animali in questione. Dal 2019 il governo marocchino ha introdotto il piano Cattura-Castrazione-Vaccinazione-Rilascio, al fine di tenere sotto controllo una situazione che altrimenti diverrebbe ingestibile. Mohammed Roudani, responsabile della Divsione Salute Pubblica del Ministero dell'Interno ha spiegato che: “Alcune città si affidano ancora a metodi tradizionali e attualmente non esiste una legge contro l’uccisione dei cani randagi”, un vero e proprio vuoto normativo.

 

Quanto sta avvenendo in Marocco ha portato a delle reazioni sul piano internazionale, con associazioni, attivisti e politici che si sono mobilitati per risolvere il problema. In particolare, durante la partita tra Manchester City e Wydad Casablanca del Mondiale per Club, due attivisti della PETA erano entrati in campo "armati" di un cartello che recitava: "Marocco: basta sparare ai cani e ai gatti", in inglese.

 

La FIFA ha dichiarato alla Cnn che il Marocco, nella sua candidatura come Paese ospitante, aveva detto di volersi impegnare "nella tutela dei diritti degli animali". Un modo davvero singolare di farlo.

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Tags :Mondiali

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