Baldassarre (ad Ravenna): "Serie C traguardo importante, vogliamo crescere ancora. Braida figura fondamentale all'interno del club"

Nel corso dell'intervista esclusiva alla redazione di Chiamarsi Bomber, l'amministratore delegato del Ravenna Mattia Baldassarre ha fatto il punto sugli obiettivi del club in vista del futuro, a partire dal ritorno in Serie C dopo 4 anni
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Ripescaggio in Serie C e ritorno tra i professionisti dopo 4 anni. Di questo e non solo ha parlato, nell'intervista esclusiva a Chiamarsi Bomber, l'amministratore delegato del Ravenna Mattia Baldassarre.

Il Ravenna torna in Serie C dopo 4 anni: dopo diverse settimane di attesa è arrivato l'ok della FIGC al ripescaggio. È il giusto premio dopo una stagione estremamente positiva?

"È un traguardo molto importante, che arriva al termine di una stagione intensa e piena di significato. Abbiamo affrontato alcune difficoltà iniziali, ma grazie al lavoro di tutti siamo riusciti a chiudere al secondo posto con un’ottima quota punti, e la vittoria della Coppa Italia ha completato un percorso importante. Il ripescaggio rappresenta un riconoscimento concreto del valore espresso, in campo e fuori". 

La nuova proprietà si è insediata la scorsa estate estate con grandi idee e un progetto ambizioso: quali sono gli obiettivi a medio e lungo termine? 

"Abbiamo rilevato il club circa un anno fa, con l’obiettivo di costruire qualcosa di solido e duraturo. Non solo a livello sportivo, ma anche organizzativo e commerciale. Abbiamo ristrutturato l’azienda, definendo nuovi processi interni, rafforzando l’assetto manageriale e introducendo una governance più moderna. L’obiettivo è costruire una struttura solida, trasparente e sostenibile, capace di supportare lo sviluppo sportivo, ma anche quello commerciale, digitale e relazionale del club.
Stiamo costruendo un progetto con un approccio glocal: fortemente radicato nel territorio di Ravenna e della sua provincia, ma con uno sguardo aperto al mondo. Vogliamo valorizzare la nostra identità locale, le persone e le eccellenze del territorio, ma al tempo stesso portare il club verso una dimensione sempre più internazionale. In questo senso, la presenza di una proprietà come Cipriani, con un brand globale già affermato, rappresenta un acceleratore naturale per attrarre opportunità e visibilità anche oltre i confini italiani". 

Il presidente Cipriani ha parlato di lavori di riqualificazione del Benelli, che dovrebbero soddisfare gli standard richiesti per il calcio pro. A che punto è questo progetto?

"L’intenzione della società è quella di continuare a investire nelle infrastrutture in modo graduale e sostenibile. Già nella scorsa stagione sono stati avviati alcuni interventi su curva e tribuna centrale, e dalla prossima sono previste ulteriori migliorie, incluso un ampliamento della capienza, in accordo con l’amministrazione comunale, che sta offrendo un grande supporto.
Lo stadio è già conforme agli standard richiesti per la Serie C, ma l’obiettivo è continuare a valorizzarlo come spazio di aggregazione per la comunità e offrire ai tifosi un’esperienza sempre più completa e coinvolgente". 

Nuovo centro sportivo nel quartiere San Giuseppe: come procedono i lavori?

"Stiamo investendo per migliorare i centri esistenti, come quello di Glorie, che vogliamo potenziare per accogliere in futuro al meglio prima squadra e Primavera. Parallelamente, abbiamo avviato un dialogo con l’amministrazione per la realizzazione di un nuovo centro sportivo nel quartiere San Giuseppe, nel cuore della città. Un progetto ambizioso che, se tutto andrà come previsto, potrà concretizzarsi nei prossimi due anni".

Per te è la prima esperienza all'interno di un club di calcio. Quali sono le peculiarità che hai trovato in un ambiente di questo tipo?

"Non avevo mai ricoperto il ruolo di amministratore delegato all’interno di un club, ma ho sempre lavorato nel mondo dello sport e del calcio, sia come manager, consulente che imprenditore. Ho guidato Eleven Sports Italia per tre anni come CEO, in un periodo in cui detenevamo, tra le altre cose, i diritti esclusivi della Lega Pro: un’esperienza che mi ha permesso di conoscere da vicino il movimento professionistico e le sue peculiarità. Oggi porto questo bagaglio al Ravenna, con l’obiettivo di unire visione manageriale, cultura sportiva e concretezza operativa per costruire un progetto solido e sostenibile".

Quanto è importante la figura di Ariedo Braida all’interno dell’organigramma di un club ambizioso come il Ravenna?

"Il curriculum di Ariedo Braida parla da solo. Ovunque sia andato ha creato cicli vincenti e, oltre a essere un grandissimo professionista e una persona eccezionale, rappresenta per noi un punto di riferimento, non solo dal punto di vista sportivo. Anche sotto l’aspetto umano, riesce a trasmettere alla squadra valori e principi fondamentali per costruire un gruppo vincente. La sua esperienza e la sua conoscenza sono determinanti all’interno del club".

Dove vedi il Ravenna tra 5 anni?

"La nostra mission è costruire un progetto vincente e, nello sport, vincere significa competere, crescere, restare rilevanti nel tempo. Tra cinque anni immaginiamo un Ravenna stabilmente protagonista tra i professionisti, con una struttura solida, sostenibile e un’identità chiara, capace di attrarre giocatori, talenti e partner. L’obiettivo è ambire a categorie superiori, ma farlo con umiltà, visione e costruendo un modello che possa durare, rendendo orgogliosa la città".

Cosa ha saputo trasmettere mister Marchionni alla squadra? È stato un valore aggiunto all'interno dello spogliatoio?

"Marchionni è un professionista vero. È arrivato in corsa e ha saputo costruire un’identità forte, trasmettendo valori di sacrificio, unità e ambizione. Ha portato uno spirito di lavoro, di sacrificio e di gruppo che ha fatto la differenza all'interno dello spogliatoio. I risultati parlano per lui. Ora potrà partire dall’inizio con la sua squadra, e siamo certi che questo lo aiuterà a esprimere al meglio il suo lavoro".

Vittoria della Coppa Italia Serie D in finale vs il Guidonia Montecelio: subito un trofeo nella prima stagione targata Cipriani. Quanto orgoglio c'è per questo risultato?

"Un trofeo importante, che ha dato fiducia al gruppo, orgoglio alla città e ci ha permesso di guadagnare la prima posizione nel ranking per il ripescaggio. È stato il simbolo di una stagione costruita passo dopo passo".

Presenti in ritiro due ex Serie A: Okaka e Donati. Cosa può dare la loro presenza in questa fase? Possono essere effettivamente due nuovi innesti in vista del ritorno in C?

"Okaka e Donati sono due grandi professionisti che portano carisma, esperienza, e rappresentano un esempio quotidiano per i più giovani. Al momento si stanno allenando con il gruppo, poi faremo le opportune valutazioni tecniche con la direzione sportiva . In ogni caso, la loro presenza alza il livello".

In chiave mercato state cercando di costruire una squadra solida e competitiva. Quali sono le logiche che guidano le vostre scelte?

"Il mercato è uno degli aspetti più innovativi del nostro progetto. Per la prima volta abbiamo integrato un approccio tecnologico avanzato, supportati dal team del nostro partner Black Duck, che ha creato un vero e proprio modello innovativo interconnesso. Ogni decisione è il risultato di un lavoro in piena sinergia tra il team sportivo, guidato dalla direzione tecnica, e il team data scouting: un processo condiviso che unisce competenza calcistica, visione strategica e strumenti innovativi.
Alcuni dei giocatori che faranno parte della rosa li conoscete già, altri saranno ufficializzati nei prossimi giorni: da lunedì, con i tesseramenti completati, sarà più chiaro il volto della squadra".
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 






 

 

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