Esiste un Milan con Adrien Rabiot e un Milan senza Adrien Rabiot. È questa la sensazione, supportata dai numeri, che La Gazzetta dello Sport ha evidenziato analizzando l’impatto del centrocampista francese nelle sue prime uscite con la maglia rossonera. Arrivato in estate per rinforzare il reparto nevralgico della squadra, il classe 1995 si sta rivelando molto più di un semplice acquisto: è diventato una presenza determinante, capace di incidere in modo visibile sui risultati e sull’equilibrio collettivo.
L'importanza di Rabiot
La statistica più sorprendente è anche la più netta: con Rabiot in campo, il Milan non ha mai perso. In cinque gare di Serie A disputate dal francese, sono arrivate quattro vittorie - Bologna, Udinese, Napoli e Inter - e un pareggio contro la Juventus. E non si tratta solo di risultati, ma anche di un’evidente compattezza difensiva: in 450 minuti giocati in campionato con il centrocampista titolare, i rossoneri hanno subito appena un gol, peraltro su rigore trasformato da De Bruyne nella sfida contro il Napoli.
Il trend positivo si estende anche alla Coppa Italia, dove Rabiot è stato protagonista nel netto 3-0 inflitto al Lecce. Complessivamente, con lui dal primo minuto, il Milan concede pochissimo, controlla la partita con maggiore ordine e sembra avere più soluzioni sia in fase di costruzione sia in transizione. A livello statistico, la media punti con il francese in campo è impressionante: 2,6 a gara, un ritmo da scudetto.
Il giocatore perfetto per Allegri
Ma i numeri raccontano solo una parte della storia. L’ex Juventus sta portando qualità, dinamismo e letture tattiche che sembrano cucite su misura per l’idea di calcio di Massimiliano Allegri. Non a caso, il tecnico lo ha rivoluto fortemente dopo averlo valorizzato durante l’esperienza bianconera: Rabiot è uno di quei calciatori che Allegri considera imprescindibili per equilibrio e gestione delle partite.
Il suo ritorno in campo dal primo minuto, nel derby contro l’Inter dopo quasi 50 giorni di stop, è stato un manifesto della sua importanza. Personalità, ordine, capacità di guidare la manovra e di proteggere la squadra nelle fasi più delicate: Rabiot ha subito alzato il livello generale del centrocampo, dando l’impressione di essere ripartito esattamente da dove aveva lasciato.
In un Milan che nelle ultime stagioni ha alternato momenti di grande brillantezza ad altri di evidente fatica, la presenza di una figura così completa in mezzo al campo rappresenta un vantaggio enorme. Rabiot è un equilibratore naturale: sa correre, sa impostare, sa interpretare più ruoli, e soprattutto offre una leadership silenziosa ma pesante. Il suo impatto, finora, è stato quello di un titolare assoluto, un faro che permette a tutto il sistema di funzionare meglio.


