La sosta per le nazionali volge al termine, ma la Serie A non può certo dirsi rigenerata. Anzi, il campionato italiano riparte più incerottato che mai, con diverse squadre costrette a fare i conti con nuovi infortuni maturati proprio durante gli impegni internazionali. In un momento storico in cui si discute intensamente dell’eccessiva densità del calendario, il ritorno alla competizione porta con sé il bilancio di ben otto giocatori di Serie A fermatisi con le rispettive nazionali. Un numero che conferma un trend ormai consolidato: le pause, invece di rappresentare una boccata d’ossigeno, rischiano di trasformarsi in un ulteriore terreno di usura per i calciatori.
Una questione ricorrente
Il tema, peraltro, non riguarda soltanto l’Italia. In Spagna ha fatto rumore il caso Lamine Yamal, la cui convocazione è stata annullata dalla federazione solo dopo le polemiche sollevate dalla gestione del suo minutaggio. La sensazione diffusa è che tra club e nazionali si stia creando una frattura sempre più marcata, con i primi esasperati dalla frenesia di un calendario che non lascia tregua e i secondi determinati a sfruttare ogni finestra disponibile.
Gli 8 infortuni durante la pausa
In Serie A le problematiche sono ben distribuite e coinvolgono alcune delle squadre più attese del campionato. Il Bologna, ad esempio, dovrà rinunciare sia a Cambiaghi, alle prese con una lesione di primo grado al soleo, sia a Holm, fermatosi per un problema alla coscia. Due assenze pesanti per una squadra che fa della corsa e dell’intensità le sue armi principali.
Emergenza anche in casa Napoli, dove l’ennesimo stop di Anguissa, colpito da una lesione di alto grado del bicipite femorale, complica ulteriormente i piani di Antonio Conte. La squadra partenopea è già una delle più martoriate dagli infortuni in Europa, e la pausa non ha certo invertito la tendenza.
Non va meglio all’Inter, costretta a monitorare le condizioni di Dumfries dopo un problema alla caviglia, né alla Juventus, che rischia di dover rinunciare ancora a Vlahovic, frenato da un sovraccarico all’adduttore. Situazioni che pesano enormemente sulla preparazione delle prossime sfide, con partite ravvicinate e obiettivi cruciali all’orizzonte.
Il quadro si completa con gli stop di Ilic nel Torino (distorsione al ginocchio), Diao del Como (problema al muscolo ischio-crurale) e Hysaj nella Lazio. Proprio il terzino albanese, impegnato contro l’Inghilterra, ha dovuto lasciare il campo per un fastidio all’anca, alimentando il malumore di un club che nelle ultime settimane ha già fatto i conti con diverse defezioni.
La polemica dei club
Il messaggio proveniente dai club è chiaro: il calendario attuale non è più sostenibile. Le squadre investono, programmano, costruiscono cicli e identità, ma troppo spesso si ritrovano a fare i conti con imprevisti che arrivano da lontano, fuori dal loro diretto controllo. Una convivenza complicata, che rischia di esplodere definitivamente se non si troverà un equilibrio più razionale tra esigenze sportive, economiche e fisiche dei giocatori.


