È il nome del momento nei Paesi Bassi e, probabilmente, presto anche in Italia. Luciano Valente, classe 2003, centrocampista offensivo del Feyenoord, è stato convocato per la prima volta da Ronald Koeman nella nazionale maggiore olandese. Un nome dal suono inconfondibilmente italiano che, però, rischia di diventare un rimpianto per la FIGC e per Gennaro Gattuso, che non ha mai chiamato il giovane talento nonostante il doppio passaporto e la sua dichiarata preferenza per la maglia azzurra.
Chi è Luciano Valente
Nato e cresciuto a Groningen da madre olandese e padre italiano – Roberto Valente, ex calciatore che in carriera ha vestito anche la maglia del Siena – Luciano è il simbolo del calcio moderno: internazionale, tecnico e con una forte identità multiculturale. Entrato a 11 anni nell’academy del Groningen, ha compiuto tutta la trafila fino a diventare un idolo locale, consacrandosi nella scorsa stagione come uno dei giovani più interessanti d’Europa.
In estate è arrivata la svolta: il passaggio al Feyenoord, campione d’Olanda in carica, dove il ragazzo si è subito imposto grazie al talento e alla personalità. La presentazione, con tanto di arrivo in elicottero, è diventata virale: un ingresso in grande stile per un calciatore che, in poche settimane, si è guadagnato la fiducia dell’allenatore e l’intesa con Robin van Persie, oggi nello staff tecnico.
Valente e l'Olanda
Valente non è un trequartista rapido, ma possiede tecnica sopraffina, visione di gioco e una naturalezza nel gestire il pallone che lo rendono un potenziale regista avanzato o mezzala moderna. A 22 anni è già considerato una delle sorprese dell’Eredivisie, tanto da attirare l’attenzione non solo della nazionale olandese ma anche di diversi club europei.
La convocazione di Koeman, dunque, potrebbe essere anche una mossa strategica: l’Olanda, dopo i “casi” Huijsen (passato alla Spagna) e Salah-Eddine (al Marocco), non vuole rischiare di perdere un altro talento binazionale. E così Valente, che fino a poche settimane fa sognava la chiamata di Gattuso, si ritrova ora a un bivio: rispondere alla selezione Orange e legarsi per sempre all’Olanda, o continuare a coltivare la speranza di vestire l’azzurro.
Quel che è certo è che Luciano Valente rappresenta uno dei profili più intriganti del calcio europeo emergente. E per l’Italia, potrebbe già essere un’occasione sfumata.


