Oggi, occhi puntati su Udine dove si svolgerà una delle partite più delicate e ad alto rischio degli ultimi anni: Italia-Israele. Non solo tensione palpabile per il match valido per le qualificazioni europee ai Mondiali 2026, ma anche per il corteo pro-Palestina che potrebbe causare non pochi grattacapi alle forze dell'ordine.
La manifestazione
In contemporanea al calcio d'inizio delle 20:45, per le strade di Udine prende piede una manifestazione pro-Palestina. Saranno coinvolte circa 10 mila persone, lo stesso numero di spettatori attesi alla Dacia Arena, seppur semivuota a causa della ridotta capienza. Il rischio di infiltrazioni di frange estremiste ha spinto le autorità di sicurezza a classificare l'evento come ad altissimo rischio, mettendo in atto un piano straordinario.
Le misure di sicurezza
Il Viminale ha schierato un'imponente squadra di 1000 agenti, composta da poliziotti, carabinieri, finanzieri e soldati. La città sarà sorvolata da elicotteri e droni per garantire un controllo aereo costante. Le forze dell'ordine sono state divise in due gruppi per mantenere una distanza di almeno 3 chilometri tra manifestanti e tifosi, mentre la zona rossa nei pressi dello stadio rappresenta una sfida di logistica e sicurezza.Tra le misure più drastiche, la presenza di cecchini posti sul tetto dello Stadio Friuli e quello dell'hotel che ospita la squadra israeliana. Gli agenti del Mossad, in veste di bodyguard, accompagneranno la nazionale israeliana in ogni spostamento. Nei pressi del loro alloggio, il quartiere è stato completamente blindato, con posti di blocco e una robusta rete di protezione, obbligando il benzinaio nelle vicinanze a chiudere per sicurezza.