Pallone d’Oro, si spezza il duopolio CR7-Messi?

nazionali19/07/2018 • 06:37
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Forse il calcio mondiale è pronto per una piccola svolta. Forse i Mondiali di Russia 2018 ci consegneranno una novità sostanziale sul piano della valutazione dei singoli, quello occupato ai vertici negli ultimi 10 anni da due nomi: Cristiano Ronaldo e Lionel Messi. Separati da un Oceano sulla cartina geografica, mai così vicini nell’economia sportiva e politica. Poli opposti di Real Madrid e Barcellona, avversari storici nella Liga e per la corsa al Pallone d’Oro. Così, dopo 10 edizioni equamente divise tra la stella portoghese e l’asso argentino, nell’anno della partenza di CR7 in direzione Italia potrebbe esserci spazio per una rivoluzione calcistica nell’assegnazione del riconoscimento nato nel lontano 1956 da un’idea della rivista sportiva France Football. Merito anche della Coppa del Mondo, che ha consacrato alcune star e ne ha obnubilato altre.

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MODRIC, SCONFITTO PER CASO

Non ha sollevato la coppa nel cielo di Mosca, ma da Russia 2018 la stella di Luka Modric è venuta fuori più luminosa che mai. Catalizzatore della manovra croata, capitano e trascinatore. Tre versioni di una sola maglia, la numero 10 custodita con classe. Da Modrici, piccolo paesino montuoso che porta lo stesso cognome della sua famiglia e che si trova al confine con la Bosnia, a Madrid, dove il Real gli ha consegnato le chiavi del centrocampo e lui ha vinto 4 Champions League in 5 anni. Niente paura, qualità e voglia di affermarsi, sempre: per chi ha cancellato attraverso lo sport l’assassinio del nonno paterno e il rogo della casa di famiglia per mano dei soldati serbi. Lo splendido filotto di risultati è stato seguito dalla fantastica cavalcata della sua Nazionale in Russia. Il sistema del Pallone d’Oro in genere tende a premiare gli attaccanti, ma potrebbe essere arrivata l’ora di spezzare la tradizione.

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Fonte: Getty Images

IL PICCOLO DIAVOLO E IL BAMBINO

Se Modric è chiamato a realizzare un’impresa mancata anche da Andrès Iniesta nel 2010, nonostante la rete decisiva del centrocampista spagnolo contro l’Olanda in finale e la beffa rappresentata dalla conquista del Pallone d’Oro da parte del suo compagno di squadra al Barcellona, Lionel Messi, per Antoine Griezmann e Kylian Mbappé la via è maggiormente in discesa. La storia del Pallone d’Oro racconta che dal 1998 ad oggi, in occasione dei Mondiali, a vincere il premio sono stati per tre volte i vincitori della coppa (Zidane nel 1998, Ronaldo nel 2002 e Cannavaro nel 2006), salvo poi interrompere la tradizione nelle edizioni 2010 e 2014, conquistate ovviamente da Messi e Cristiano Ronaldo. I due attaccanti hanno trascinato la Francia alla seconda Coppa del Mondo della sua storia. Sette anni li separano sulla carta d’identità, ma la qualità in campo li avvicina alla vetta del calcio intercontinentale.

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Il piccolo diavolo dell’Atletico Madrid è stato consacrato dalla finale, vinta con una sua rete su rigore e provocando l’autogol di Mandzukic e utile per definire anche un percorso personale all’insegna della costanza: con 4 gol all’attivo, Antoine è stato il punto di riferimento dell’attacco dei Bleus, fornendo anche un gran numero di assist ai compagni e risultando decisivo anche nella finale contro la Croazia. Alla sua destra viaggiava a velocità supersoniche Mbappé: 19 anni sulla carta d’identità, la stellina del PSG ha affiancato Pelé nella categoria protetta degli Under 20 a segno in una finale di Coppa del Mondo. Il destro che ha battuto Subasic per il 4-2 e archiviato la pratica Croazia è solo il manifesto di un Mondiale vissuto sulla cresta dell’onda, con personalità (forse anche troppa, complice qualche giocata nel tentativo di irridere gli avversari) e classe. Fino al tetto del mondo. E chissà, al Pallone d’Oro.

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CHI RESTA A GUARDARE

A voler completare un quintetto di top player che si sono distinti fino ad avvicinare la possibile vetta del Pallone d’Oro 2018, impossibile non citare l’inglese Harry Kane e il belga Eden Hazard, il cui cammino si è fermato in semifinale. Chi invece vien fuori ridimensionato dai Mondiali 2018 è Lionel Messi, trascinatore a metà di un’Argentina che è invece andata di diritto sul podio delle delusioni. Hanno reso meno delle attese il tedesco Muller e lo spagnolo Isco, mentre il belga Lukaku si è perso dopo un ottimo girone eliminatorio. Per loro sarà stata anche una campagna russa di rimpianti. Tempo di cambiare, quindi. Ma senza dimenticarsi di CR7: : con il Portogallo ha lasciato il Mondiale agli ottavi di finale e nella memoria di molti restano le ultime due prestazioni sottotono. Il nuovo acquisto della Juventus ha però segnato 4 gol in altrettante gare e negli occhi resta quella splendida tripletta all’esordio contro la Spagna. Considerando la Champions League vinta da trascinatore con il Real Madrid, siamo così certi di volerlo lasciare fuori??

nazionali19/07/2018 • 06:37
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