Allegri bacchetta Rabiot: “Basta alibi”. Poi ridimensiona Soulé: “2 partite buone e già si parla di pallone d’oro”

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Show di Max Allegri che in conferenza stampa ha parlato di Adrien Rabiot e di Soulé, campioncino 18enne della Juventus under 23 convocato da Scaloni in nazionale.

Allegri bacchetta Rabiot e ridimensiona Soulé

Senza troppi giri di parole Max Allegri ha bacchettato Rabiot in conferenza stampa: “Inutile parlare del suo potenziale. Adrien deve fare molto di più, semplice”. Una frase breve e concisa ma che tradotta significa “zero alibi”, il francese deve dimostrare di meritare la maglia bianconera. Poi il discorso è andato su Matias Soulé, campioncino della Juve under 23, che è stato convocato dall’Argentina per le qualificazioni a Qatar 2022.

Allegri ha ridimensionato il valore attuale del ragazzo: “Credo abbiano convocato tanti giocatori giovani. Soulè è un ragazzino bravo,  però ora lasciamolo tranquillo se no facciamo lo stesso errore che facciamo con i ragazzi giovani che dopo due partite sembra possano vincere il Pallone d’Oro. È una legge non scritta un giocatore raggiunge la maturità all’età di 25/26 anni, poi ovviamente ci sono anche le eccezioni. Lasciamogli fare il suo percorso”.

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Matias Soulé con la maglia della Juventus

Poi Allegri ha continuato la sua disanima sui giovani: “La seconda squadra è molto importante perché anticipa la crescita dei ragazzi. Poi dalla seconda squadra i ragazzi devono fare un percorso e passare dalla B facendo tante partite e poi una squadra di serie A di media bassa classifica. Dopodiché potremo decidere se possono giocare con noi. Noi abbiamo iniziato a farlo quest’anno con Fagioli e Ranocchia che giocano tutte le domeniche, se no è una perdita di tempo. Io magari sarò un bastian contrario, però sbagliano se vogliono mandarli a giocare subito in serie A perché poi non giocano e perdono un anno”.

Allegri chiude così il discorso: “Devono fare un percorso ed è per quello che si perdono per strada. Gli mettiamo in testa che dopo 30 minuti magari nella Juventus hanno la possibilità di giocare in Serie A. Poi li mandiamo a Sassuolo, Venezia, Empoli e non giocano e si perdono per strada. E alla fine vengono avanti giocatori che arrivano da Lega Pro, Serie B, Serie A. La crescita dei singoli giocatori dev’essere quella, non s’inventa nulla”.

Fabrizio Piepoli

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