Una ragazza disabile tifosa è stata aggredita fisicamente dalla frangia più violenta degli ultras del Beitar chiamata la Familia.
Ultras del Beitar picchiano una disabile allo stadio
Dietro un nome apparentemente innocuo si cela un gruppo ultras composto da ebrei mizrahì, di estrema destra, che sfrutta la scusa del calcio per compiere violenze di ogni genere. Già in passato 50 membri della Familia erano stati arrestati per atti violenti e alcuni di loro con l’accusa di tentato omicidio per aver cercato di colpire con un’accetta un tifoso dell’Hapoel.
A questo giro, durante la partita contro l’Hapoel Tel Aviv, hanno aggredito fisicamente una disabile tifosa della loro stessa squadra, rea di aver difeso il calciatore Youssouf Kamso Mara, originario della Guinea e musulmano. “Da noi non c’è posto per donne e invalidi”, hanno urlato i facinorosi prima di aggredire la donna. Alcune persone hanno provato a difenderla ma sono stati pestati anche loro.
LEGGI ANCHE:
Disastro Man United, Ronaldo si scusa: “I tifosi meritano molto di più”
“Ricordano una organizzazione terroristica” ha commentato amaro il proprietario del Beitar Gerusalemme, Moshe Hogeg, che da mesi ha messo invano in vendita la società pur di liberarsene. La società ha chiesto pubblicamente scusa ai tifosi feriti dalla Familia con un post sui social: “Questo non è il momento di parlare, questo è il momento di agire. Siamo tutti scioccati dai violenti incidenti avvenuti la scorsa notte all’interno del nostro stadio tra i tifosi. Noi tifosi, come società e come società in generale non dobbiamo sopportare tali atti e dobbiamo sradicarli”.


