La tanto attesa decisione è arrivata: Stefano Pioli non è più l'allenatore della Fiorentina. Una scelta che segna la fine di un'avventura tormentata, in cui il tecnico ha opposto un'ostinata resistenza alle dimissioni, costringendo la società gigliata a prendere una strada decisiva. Lo spettatore inatteso di questo passaggio è stato Rocco Commisso, che ha scagliato il suo colpo risolutore dall'altra parte dell'oceano.
La resistenza di Pioli e la decisione di Commisso
Il match perso contro il Lecce è stato solo la ciliegina sulla torta di una situazione esplosiva. Il tecnico, facendo fede al proprio contratto, aveva scelto la via della resistenza passiva, sfidando apertamente la dirigenza a compiere il primo passo verso la separazione. Alla fine, il ruolo di Rocco Commisso è stato determinante: intervenendo personalmente, seppur a distanza, ha messo fine all'empasse col suo benestare all'esonero nella tarda mattinata di martedì 4 novembre.
Quello che inizialmente sembrava un ritorno di fiamma, si è rivelato un vero disastro: in dieci partite di Serie A, Pioli ha raccolto appena quattro punti. Le aspettative erano ben altre, specialmente dopo un inizio promettente nelle competizioni europee. Un inizio a dir poco turbolento, con la Viola che si trova attualmente immischiata nella lotta per non retrocedere, ha reso necessario un cambio di passo a cui il club si è infine arreso.
Chi Sarà il Sostituto?
Adesso che il capitolo Pioli è chiuso, l'attenzione si sposta sul suo successore. Nella lista dei papabili nomi spicca quello di Roberto D'Aversa, che sembra essere in netto vantaggio sulla concorrenza. Nel frattempo, sono stati considerati anche i nomi di Thiago Motta e Palladino (per cui si figurererebbe un clamoroso ritorno), ma al momento non sembrano essere delle piste percorribili.
