Nel panorama del calcio mondiale, ogni tanto emerge un giovane talento che sembra avere il potenziale per diventare una stella di prima grandezza. Nel Mondiale per Club, tra le promesse che stanno catturando l'attenzione c'è Kenan Yildiz, il numero 10 della Juventus, che ha già dimostrato di avere qualità e determinazione da vendere. In queste ore, Yildiz ha rilasciato un'intervista a “La Gazzetta dello Sport” dove ha parlato del suo momento attuale e delle sue ambizioni future.
Simbolo della Juventus
"Pensare di essere un simbolo per questa squadra mi dà grande sicurezza e fiducia nei miei mezzi. So quello che devo fare, lavoro ogni giorno per aiutare la squadra. Credere in sé stessi è importante, aiuta ad affrontare ogni sfida al top. Paragoni? Non amo i confronti, io voglio solo continuare a fare il massimo in allenamento e in partita, per me e per il bene della squadra".
Il bilancio dell’ultima stagione
"Io sono cambiato molto, da adolescente sto diventando un uomo, crescendo un po’ alla volta. Sono grato per tutto e spero di migliorare ogni giorno. Sono cresciuto forse nella mentalità. Quando sei giovane e ti ritrovi a giocare con compagni più grandi ed esperti devi salire sempre di livello. Devi essere bravo a entrare subito in una nuova dimensione, migliorando in ogni cosa perché il calcio è fatto di tanti fattori. E devi cercare di cambiare atteggiamento, crescendo tanto anche fisicamente e prendendoti cura del tuo corpo. Ci sono stati momenti difficili, nel calcio non può andare sempre tutto liscio. Però nel complesso sono contento di come sia andata la stagione e anche di come stia proseguendo in America.
Tudor? Quando è arrivato ha portato grande energia e ha aiutato tutta la squadra. A me in particolare ha detto di concentrarmi su ciò che devo fare in campo e mettere da parte tutto il resto. Non mi piace parlare del passato, però è vero che Tudor mi concede molta libertà. È molto bello segnare più goal, ma non è l’unica cosa che conta. Io voglio sempre giocare bene e ottenere il meglio".
Paragone con Del Piero
"Non guardo i numeri, io voglio solo creare la mia storia. Ho studiato molto Del Piero, so quello che ha fatto ma siamo due persone diverse: ognuno ha il suo percorso. Con lui ci sentiamo spesso e ci vediamo ogni tanto. Dopo le partite mi scrive spingendomi a fare sempre meglio. Mi dice che è felice per me e che spera io possa continuare così. Ale è una persona incredibile".
Bandiera del club
"Restare tutta la vita alla Juventus per me sarebbe un sogno, ma nel calcio non puoi mai sapere cosa può succedere. Preferisco godermi il presente senza pensare troppo al futuro. Sono sincero, in questo momento non penso al rinnovo. Sono felice della situazione e mi interessa solo lavorare per il bene della squadra. Non parlo di soldi, voglio dare il massimo sul campo".
Giocatori che lo intrigano
"Ce ne sono molti, per esempio nel Real Madrid. Arda Guler è fortissimo e avrà un grande futuro, è bello essere paragonato a loro. Però non chiedetemi chi considero il più forte, tanto non lo dirò... Difensori? Ce ne sono tanti bravi, a cominciare da quelli della Juve, però se devo fare un nome scelgo Van Dijk: è fortissimo".
Stima dei compagni
"È fantastico, non posso che ringraziare i miei compagni e gli allenatori che ho avuto. Non riesco a credere che Kolo Muani abbia detto cose così belle di me, appena 2 o 3 anni fa io ero un ragazzino e lui era già Kolo Muani, ora ci alleniamo ogni giorno insieme sullo stesso campo. Questo mi spinge a lavorare ancora più duramente. Se sono qui devo dire grazie a mio padre per avermi accompagnato ogni giorno al campo. Lui non è mai stato un professionista, ha giocato solo per divertimento, però mi ha trasmesso la passione infinita per questo sport. Mi ha sempre ripetuto di correre, dribblare, giocare e divertirmi. È molto critico con me e io ho sempre dato ascolto ai suoi consigli".
Calendari ingolfati
"È vero, si gioca tanto ma il calcio sta cambiando e sta diventando più moderno. È stancante avere partite ogni due-tre giorni però io vedo anche degli aspetti positivi, hai l’opportunità di nuove sfide. Per fortuna abbiamo intorno a noi tanti professionisti che ci aiutano a gestire al meglio il recupero. Sono giovane e questo aiuta, cerco di gestire al meglio il mio corpo seguendo le indicazioni che mi vengono date, tutto qui. Ci tengo a ringraziare lo staff della Juve che si prende cura di me".
Sfida al Manchester City
"Sarà una bellissima sfida, ma anche una gara molto difficile: tutti conosciamo la storia del City. Sicuramente vogliamo vincere il girone, ma non importa chi affronteremo dopo. Mi piacerebbe ritrovare Huijsen, ma penserei solo a batterlo. Il Real è forse la squadra più forte al mondo, ma per noi non fa differenza l’avversario. Chi vince il Mondiale? Non lo so, però una cosa posso dirla: faremo di tutto per essere noi a sollevare il trofeo".


