Uno dei mercati più folli dell’ultima estate è risultato senz’altro essere quello del Barcellona. Il club blaugrana sembra aver subito, almeno in parte, un importante ridimensionamento ma questo non ha impedito alla società di essere protagonista sul mercato: sicuramente tutti finiranno per ricordare gli affari Neymar e Dembélé, rispettivamente il primo e il secondo calciatore più pagato nella storia del calcio mondiale.
Non sempre però un club come il Barcellona riesce ad accaparrarsi talenti incredibili. Basti pensare allo stesso Dembélé – giocatore ancora tutto da valutare – ma soprattutto alle tante ironie fatte intorno alla figura di Paulinho, brasiliano ex Tottenham che il Barcellona ha strapagato (40 milioni sembrano troppi per uno come lui) prendendolo dal Guanghzou Evergrande. Un’operazione che in caso di fallimento farà sicuramente discutere. Ma, va detto, il Barcellona anche negli anni passati ci aveva abituati a simili debacle in chiave mercato.
Capitolo difesa: tantissimi sono i giocatori che, nel corsi degli anni, sono riusciti a non spiccare il volo in una squadra di marziani. Il più impronunciabile resta senza dubbio Dmytro Anatolijovyč Čyhryns’kyj: prelevato dallo Shakhtar Donetsk nell’ultimo giorno del mercato estivo 2009 per 25 milioni di euro, venne rispedito immediatamente al mittente l’anno successivo per 15 milioni, quindi con minusvalenza incorporata, dopo 12 gare insapori.
Thomas Vermaelen è invece pronunciabilissimo e ormai conosciuto anche dal pubblico calcistico italiano: l’anno scorso ha “giocato” – facendo più danni che altro – alla Roma ma prima dei tantissimi infortuni era considerato un talento cristallino della retroguardia. Il Barcellona lo strappò all’Arsenal per quasi 20 milioni di euro e ora se lo ritrova sul groppone dopo tante rotture e prestazioni insufficienti.
Anche il nome di Jeremy Mathieu fa venire gli incubi ai tifosi blaugrana: ha giocato spesso e segnato anche qualche gol importante ma è parso sin da subito davvero poco consono all’universo dei marziani. Dopo tre anni con qualche alto e molti bassi è stato ceduto allo Sporting Lisbona. Infine, al Barcellona è transitato anche il Milito “sbagliato”: Gabriel, difensore fragile e certamente meno qualitativo a livello calcistico del fratello Diego.
Anche il centrocampo grida vendetta. Dopo il fratello d’arte il Barcellona decise di dare spazio anche al nipote d’arte Alex Song, parente del mitico nazionale camerunese Rigobert. Preso sempre dall’Arsenal per 20 milioni, gli fu inserita una clausola rescissoria da 80 milioni di euro. Attualmente gioca nel Rubin Kazan, in Russia, dopo aver lasciato pochissimi segni al Camp Nou.
Impossibile poi non citare il talento smarrito di Aljaksandr Hleb, fuoriclasse bielorusso che avrebbe dovuto spaccare il mondo ma che si è perso per strada troppo presto. Arrivato anch’egli dall’Arsenal (da cui evidentemente il Barcellona dovrebbe smettere di prendere giocatori) giocò pochissimo anche per via di tanti infortuni, per poi spendere il resto della carriera tra Inghilterra, Germania e paesi balcanici.
Non è proprio un centrocampista puro ma inserire Arda Turan in questa lista è quasi obbligatorio. Arrivato dall’Atletico Madrid durante il blocco del mercato, non ha mai mostrato in maglia blaugrana le sue vere qualità.
L’attacco presenta subito un nome altisonante. Ibrahimovic ci perdonerà per averlo accostato a certi suoi colleghi ma, a conti fatti, la stagione al Barcellona fu per lui un vero autogol: arrivato per vincere la Champions, se la vide soffiare – con tanto di eliminazione in semifinale – dalla sua ex squadra, l’Inter. Inoltre, il rapporto con Guardiola si incrinò quasi subito e fu alla base del suo addio. Ovviamente, il resto della carriera di Ibra parla per sé.
Avrebbe invece ancora possibilità di riscattarsi Paco Alcacer, che tuttora è un calciatore del Barcellona ma che ha avuto la poco brillante idea di andare in blaugrana a subire la concorrenza di un mostro come Luis Suarez: poche presenze, pochissimi gol e anche lo smarrimento (momentaneo?) della Nazionale spagnola. Se non è un affare sbagliato questo…