Nella giornata di oggi l’opinionista e giornalista sportivo Ivan Zazzaroni ha reso pubblico un sms mandatogli circa un mese fa da Gigi Buffon.
In questo messaggio c’è tutto l’amore, la passione, l’impegno per il suo lavoro e la personalità del portiere della Nazionale che si lascia andare ad un lungo sfogo dopo le recenti critiche per alcune prestazioni considerate “sottotono” dai media.
Ecco i due messaggi:
“Io sono rimasto allibito quando dopo la Macedonia (dove come con Israele sono stato determinante ai fini della vittoria e quindi di quei 7 punti almeno 4 in qualche modo li sento miei) mi sono sentito imputare un gol (il secondo, per la precisione) che per un portiere è di una difficoltà inenarrabile, avendo 18 persone davanti e uno che tira di controbalzo da 13 metri (se la prendo faccio una parata senza senso). Lì ho capito che il delirio stava assumendo dimensioni spropositate ed era accompagnato da un briciolo di malafede, e che non si poteva arginare se non con il silenzio e le prestazioni. Ma come diceva una persona a me cara, “quando pianti un chiodo nella staccionata in seguito puoi anche toglierlo, ma il buco resta ugualmente”.
E ancora:
“Io vivo, combatto, lavoro, guadagno, soffro, gioisco, mi danno per il mio lavoro che non è più solo calcio, è dignità e rispetto dato ma anche ricevuto, è salvaguardia di una carriera sicuramente non ordinaria, è una cosa seria per me, non è più una cazzata, e l’onestà di giudizio me la devi garantire perché la pretendo se mi vuoi giudicare. La pretende la mia storia, considerando che ho rifatto un Europeo (mesi fa) da protagonista e non da malinconico comprimario e aggiungo che arrivo da 3-5 stagioni consecutive che sono state da urlo e non da sportivo in picchiata. Poi, se in 2 mesi farò 5 cagate sarò il primo a togliere il disturbo perché sono sempre stato un valore aggiunto per le mie squadre e il ruolo di zavorra non mi si addice, quindi se si analizza un errore e si critica l’autore io lo accetto con la più alta serenità e lo ritengo doveroso e giusto. Ma se ci si spinge oltre no, bisogna stare buoni e prendersi 15 secondi per riordinare le idee e esprimere un concetto che abbia senso compiuto, non far deflagrare la bomba di Mosca perché Mosca non c’è più e qualche famigliare potrebbe chiedere i diritti d‘autore”.
Zazzaroni ha voluto rendere pubblico questo sfogo del portierone che da 20 anni difende la porta degli azzurri alla vigilia del fondamentale pass per i Mondiali di Russia 2018. La chiosa del giornalista è: Lui, questo Buffon, ci porterà in Russia.
LEGGI ANCHE:
Intervista esclusiva ad Immobile: “Quelle partite di briscola in nazionale…”