Andy Diouf sta vivendo un momento cruciale della sua carriera. Il 22enne parigino ha trovato finalmente la sua dimensione grazie a Cristian Chivu, che lo ha rilanciato in un ruolo diverso da quello iniziale. Il tecnico ha deciso di spostarlo sulla fascia come esterno destro, sfruttando la sua capacità di dribbling e la sua grande gamba. La soluzione inventata da Chivu, che prevede quindi almeno un esterno a piede invertito, ha subito dato i suoi frutti e ora Diouf scala posizioni nelle gerarchie del tecnico, che valuta di confermarlo nuovamente in questa posizione già nelle prossime partite, a partire dal match contro il Como di Fabregas a San Siro.
I primi mesi all'Inter di Diouf
Il giovane francese, originario di Nanterre, ha dimostrato grande personalità nel momento giusto. Timido e riservato fuori dal campo, Andy si è trasformato in campo, mostrando sicurezza e intesa con i compagni. La rete segnata contro il Venezia è stata la conferma della sua crescita: prima di festeggiare, è andato ad abbracciare Calhanoglu, che aveva cercato, e ha ricevuto complimenti da Bisseck, segno della sua integrazione nello spogliatoio. Ha legato subito con i compagni francofoni come Thuram e Bonny, e grazie alla conoscenza dell’inglese ha instaurato un rapporto solido anche con alcuni coetanei come Sucic.
Nonostante viva ora a Milano, Diouf è rimasto fedele alle sue radici. Il giovane centrocampista mantiene legami stretti con la famiglia e gli amici in Francia e porta con sé la serietà che lo contraddistingue: con solo 12 foto su Instagram, il giovane centrocampista vive la vita da atleta concentrato sul campo. La passione per il calcio è di casa: anche i fratelli maggiori, Waly e Jules, sono calciatori, così come il padre a livello dilettantistico, che ha sempre ripetuto ad Andy l’importanza della costanza. Il legame con il Senegal, dove risiede parte della sua famiglia, rimane forte e rappresenta un punto di riferimento emotivo per il ragazzo.
{/* @ts-expect-error AMP custom element */}Una nuova collocazione in campo
Il cambio di ruolo sulla fascia destra ha rappresentato una vera svolta. Con l’infortunio di Dumfries e la gestione di Luis Henrique non sempre convincente in quella zona, Chivu ha trovato in Diouf la soluzione ideale: il giovane francese può sfruttare gli spazi laterali, aggirare le difficoltà del centrocampo congestionato e offrire qualità nelle due fasi.
In tre giorni di lavoro, unendo impegno sul campo e supporto psicologico, Diouf ha ripagato la fiducia: a Pisa ha partecipato al secondo gol di Lautaro, a San Siro ha realizzato la sua prima rete con l’Inter da titolare e ha sfiorato la doppietta. Il mancino rilanciato a destra si è dimostrato coraggioso e intraprendente, confermando le ragioni per cui la società aveva investito 25 milioni dal Lens. L’apprendistato è finito: ora Diouf è pronto a confermare il suo valore e a diventare un elemento stabile nello scacchiere nerazzurro, un regalo prezioso per Chivu e per l’Inter.


