La spedizione azzurra all'ultimo Mondiale di calcio femminile è stato un insuccesso, con le Azzurre che sono uscite ai gironi sconfitta all'ultima partita dal modesto Sudafrica. Un'eliminazione che è costato il posto alla ct Milena Bertolini, che a un mese di distanza si è sfogata sulle colonne del Corriere della Sera, spiegando di avere avuto problemi con parte dello spogliatoio.
L'Italia femminile al Mondiale
La spedizione in Nuova Zelanda delle Azzurre agli ultimi mondiali di calcio femminile è durata poco: dopo la prima vittoria contro l'Argentina, la nazionale guidata da Milena Bertolini si è sfaldata contro la Svezia contro cui ha perso 5 a 0 e poi all'ultima partita contro il Sudafrica dove si è fatta rimontare ed è uscita malamente dalla competizione. La squadra è apparsa disorientata e poco unita, non riuscendo mai a creare gioco. Unica a luccicare è stata la giovanissima Giulia Dragoni, centrocampista 16enne del Barcellona. Dopo il Mondiale, Milena Bertolini è stata esonerata e al suo posto è stato chiamato Andrea Soncin.
Lo sfogo di Milena Bertolini
"Vedevo sorrisi, allenamenti partecipati, giovani entusiaste: mi sembrava che la professionalità prevalesse su qualsiasi necessità individuale. Ma dalla partita con la Svezia, quando sono diventate titolari le piccole, chi non ha giocato ha messo il muso. E l’atmosfera è cambiata", ha rivelato l'ex ct sulle colonne del Corriere della Sera.
Seme della discordia è stato l'impiego della centrocampista del Barcellona: "Non è facile vedere le piccole che ti passano davanti. Dragoni ha 16 anni ma la testa da grande: potrebbe essere la prima italiana a vincere il Pallone d’oro. Ma se sei una professionista devi riuscire a starci dentro a prescindere se la c.t. ti sta antipatica. La Spagna ha vinto il Mondiale dopo che metà delle calciatrici avevano sfiduciato l’allenatore. Quella è maturità".
L'apocalittico volo di ritorno dalla Nuova Zelanda
La situazione è degenerata dopo che le Azzurre sono state eliminate dal Mondiale: "Dopo la sconfitta col Sudafrica in molte mi scansavano. Il volo di ritorno è stato allucinante. C’è chi non ha più avuto il coraggio di guardarmi in faccia né di salutarmi". Chiosa finale con una critica all mentalità italiana: "Siamo considerate immagine: le quote rosa diventano necessarie. E noi ci mettiamo del nostro, siamo le peggiori nemiche di noi stesse: aveva ragione Murgia quando diceva che servono due donne per far fuori una donna. Ma così andiamo indietro, torniamo al patriarcato.