Tra mille polemiche si sono chiuse ieri le Olimpiadi di Parigi che hanno visto l'Italia eguagliare il record di medaglie di Tokyo 2020 (40) ma con più ori. L'italvolley femminile ha regalato l'ultimo oro olimpico, dimostrando che negli ultimi anni siamo diventati top in tutte le discipline sportive o quasi...
Sì perché l'Italia del calcio non c'era neanche in questa edizione a causa della precoce eliminazione ai gironi agli ultimi Europei under 21. Tralasciando la sempiterna polemica dei puristi che non vorrebbero vedere il calcio alle Olimpiadi e premettendo che gli Azzurrini non hanno mai avuto una grande tradizione in questa manifestazione (solo 3 medaglie nella storia), fa male che l'under 23 di calcio non vi partecipi dal 2008.
Per l'ultima medaglia dobbiamo tornare indietro di 20 anni, ad Atene 2004, quando gli azzurrini del ct Gentile vinsero il bronzo dopo essere usciti in semifinale contro l'Argentina di Bielsa (che poi vinse l'oro) in cui il numero 10 era un certo Carlos Tevez (capocannoniere del torneo). In quella Nazionale c'erano giocatori del calibro di Amelia, Barzagli, Pirlo, De Rossi e Gilardino che poi due anni dopo avrebbero alzato la Coppa del Mondo a Berlino.
E poi? Un lento e inesorabile declino del nostro calcio che ci ha portato a saltare gli ultimi due mondiali e ad uscire malamente dall'ultimo Europeo. E per quanto sia stata goduriosa la vittoria di Euro 2020, il sentore di molti è che la fortuna e l'effimero momento d'oro di alcuni giocatori ci abbiano portato sul tetto d'Europa oltre le nostre potenzialità.
L'Europeo under 17 vinto quest'estate, con l'Italia trascinata dal gioiellino rossonero Francesco Camarda, hanno acceso una speranza per il futuro. Ma è proprio a cavallo del professionismo che qualcosa si inceppa. Perché la Spagna ha Lamine Yamal e l'Inghilterra Jude Bellingham e noi no? Semplificando il concetto si potrebbe evidenziare che i nostri maggiori talenti Camarda e Pafundi giocano rispettivamente nel Milan Futuro in Serie C e nel Losanna in Svizzera. C'è da aggiungere altro?
Ad oggi, guardando il calciomercato, si nota che delle big in poche hanno acquistato italiani e nessuno di loro ha meno di 25 anni. E le altre? Gli italiani servono solo per le liste e il più delle volte sono ex primavera che hanno visto poco e niente il campo. C'è qualcosa di patologico nell'esterofilia di alcuni club.
Il discorso sarebbe ancora più ampio e parte dal famoso monologo di Caressa sulle scuole calcio dopo l'eliminazione dal mondiale in Brasile del 2014. Qualcosa va fatto subito, anzi andava fatto ieri, ma siamo ancora in tempo per rimediare. Con l'auspicio che alle prossime Olimpiadi possa brillare anche l'Italia del calcio.
0
0
