Tredicesima puntata di Area Fritta, vodcast di Lottomatica Sport online ogni giovedì sul canale Youtube di Chiamarsi Bomber in cui Giorgia Rossi, Giuseppe Cruciani e Fabrizio Biasin hanno dibattuto sugli argomenti più caldi del momento in un appuntamento che sta ormai diventando classico per tutti gli appassionati di calcio.
In questa puntata torna come ospite il giornalista e noto tifoso del Napoli Raffaele Auriemma, insieme al quale i padroni di casa hanno affrontato i temi principali di questo finale di stagione, in particolare la volata Scudetto ed il futuro di Antonio Conte. Inevitabile che l'argomento di serata sia stata la storica vittoria del Bologna in finale di Coppa Italia contro il Milan, con i rossoneri oggetto di feroci critiche soprattutto per la gestione societaria. Oggetto di discussione anche la polemica del tecnico della Roma Claudio Ranieri dopo il rigore tolto dal Var nell'ultima sfida dei giallorossi in casa dell'Atalanta.
Un episodio come sempre avvincente, in cui non sono mancate critiche e spunti interessanti.
Apoteosi Bologna, disastro Milan
Argomento di apertura, e non poteva essere diversamente, la vittoria della Coppa Italia del Bologna a spese del Milan. Il pensiero di Cruciani a riguardo è chiaro: "Mi sentivo la vittoria del Bologna, perché sentivo che la stagione del Milan sarebbe finita nel disastro totale, e così è stato. Ha vinto la Coppa una grande società con in testa un uomo non da copertina, che non invitano a Sanremo come fatto con Ibrahimovic, che si chiama Giovanni Sartori. Eppure è stato l'artefice della vittoria. Ha vinto una squadra con un grande allenatore, con giovani giocatori", esordisce il giornalista, che poi torna sull'ormai annosa questione ds dei rossoneri: "Ricordiamo che è arrivato prima il Papa del direttore sportivo del Milan, di cui non si vede nemmeno l'ombra, si sono perse le tracce. I casting mi sembra di aver capito che sono finiti... Galliani sarebbe una grande proposta per il Milan, che è una barca alla deriva, una persona competente e grande tifoso, prendete Galliani!".
"Il problema principale - continua Cruciani - non è quello di non aver vinto. Non sono stati competitivi praticamente in nessuna competizione, a parte qualche ora nella Supercoppa in Arabia. Hanno fatto un casino, in pratica non hanno scelto Conte che si era offerto in estate perché avevano paura di perdere potere, poi hanno sbagliato tutti gli allenatori. Le frasi che ha pronunciato Furlani qualche giorno fa sono indicative del disastro che sta vivendo il Milan a livello di organizzazione. Lui ha detto praticamente che il mercato lo fa la società, e che c'è tempo per prendere il ds. Quindi un direttore sportivo preso adesso cosa può portare? Io l'ho già detto, all'interno della società c'è una lotta di potere, e quando non ci sono unione e chiarezza nei ruoli il risultato è che non si va da nessuna parte. I tifosi del Milan ora chiedono che cadano delle teste. È brutto dirlo ma dopo una stagione così non è sbagliato. Io penso che nei prossimi giorni debba cadere qualche testa, devono dare un segnale. Non prendo in considerazione le polemiche degli ex dirigenti, come quella di qualche giorno fa di Boban, non mi interessano certe cose, ma le cose dovrebbero cambiare. Voi avete capito il ruolo di Ibrahimovic? Io ancora no. Devono essere prese delle decisioni, ma chi dovrebbe prenderle?".
La volata Scudetto
La discussione si sposta sul campionato, con la corsa allo Scudetto più avvincente che mai. Si parte con l'ormai classica torta di Cruciani: "Direi 60% Napoli e 40% Inter, credo che il pareggio contro il Genoa possa pesare più che altro sulla testa del Napoli, per questo forse direi anche 55-45, perché il Napoli ora si trova davanti una montagna difficile da scalare, psicologicamente e tecnicamente, che è il Parma; l'Inter ha una partita sulla carta più difficile con la Lazio, ma potrebbe addirittura passare in testa dopo la prossima giornata. L'inerzia mi sembra ritornata dalla parte dei nerazzurri. L'ultimo turno nemmeno lo considero".
Quando si parla di Napoli è inevitabile toccare l'argomento riguardante il futuro di Antonio Conte. In tal senso si parte da alcune frasi attribuite ad Oriali, che avrebbe detto 'Questa volta non seguirò Conte', frase poi smentita dall'ufficio stampa del club: "Tutti hanno pensato che il riferimento fosse chiaramente alla Juve", spiega Cruciani, analizzando il fatto che a Torino il dirigente non vorrebbe andare e non sarebbe comunque ben accolto da ambiente e tifosi. Poi prosegue: "Il fatto che si discuta di una permanenza di Conte che ha 3 anni di contratto è già una stortura, ma si sa, i contratti oggi sono carta straccia. Immagino che tra lui e De Laurentiis ci sia un accordo di separarsi eventualmente in maniera non traumatica, non credo che il presidente si faccia prendere in contropiede soprattutto dopo quanto accaduto con Spalletti. Scudetto o non Scudetto mi sembra di capire che si vada verso una separazione consensuale. D'altra parte i segnali che arrivano da Torino sono evidenti, l'impostazione generale della Juventus è 'O Conte o morte', e qualcuno dall'entourage del tecnico in questo senso deve aver dato qualche spiraglio"
Juventus, lotta per il quarto posto e Ranieri
L'ultima parte della puntata si apre con l'avvincente lotta per un posto in Champions League. Si parte come sempre dalla torta di Cruciani: "Mi sembra che il quarto posto, con due partite contro Udinese e Venezia, sia chiaramente nella disponibilità della Juventus, anche se con la Juve di quest'anno tutto è possibile. Dico 60% Juventus, 20% Lazio e 20% Roma". Poi si parla nello specifico del club bianconero: "Noi abbiamo messo in discussione la permanenza di Giuntoli alla Juve. Lui ha un contratto lungo, ma non credo che i suoi poteri rimarranno gli stessi, Champions o non Champions. Penso che almeno per la prossima stagione rimarrà, per mille motivi, ma è sicuro che un eventuale arrivo di Conte lo renderebbe meno potente. Innanzitutto Giuntoli parte da un errore capitale, ossia quello di aver scelto lui l'allenatore (Thiago Motta ndr) e questo pesa".
La chiosa finale è sulla polemica scatenata da Claudio Ranieri dopo il rigore concesso dall'arbitro e poi tolto con l'ausilio del Var nella sconfitta della Roma sul campo dell'Atalanta. Il conduttore de La Zanzara è netto: "Partiamo da una cosa, il rigore non c'era. Uno di quei rigori inesistenti di cui solo nel calcio di oggi si può discutere. Le proteste dunque sono assurde, ma Ranieri protesta sul fatto che il Var è stato chiamato, e su questo si può discutere. A me dà fastidio che un professionista come il 'Varista' di Dazn Marelli sia stato sostanzialmente trattato come un cretino da Ranieri, questo è vergognoso. Uno che ha l'aura del santo, del vecchio saggio, e che è sempre molto posato, appena ha ascoltato Marelli dire che non c'era rigore ha preso e se n'è andato. Un tipico atteggiamento da arrogante che non ti aspetti da Ranieri".
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