L’amaro addio di Bonaventura: “Lo stile Milan non c’è più. Gattuso voleva ammazzarmi…”

calcio22/08/2020 • 18:00
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Dopo 6 stagioni l’avventura milanese di Giacomo Bonaventura è giunta al capolinea. Il centrocampista è alla ricerca di una nuova squadra ma sulle colonne di Sportweek ha sfogato tutta la sua amarezza per non aver ricevuto il rinnovo dal Milan.

Bonaventura: “Lo stile Milan non esiste più”

Queste le sue parole: Potevo ancora dare tanto ma il giocatore e l’uomo il Milan lo ha visto tutto. Mi dispiace non aver avuto lo stesso allenatore per tre o quattro anni, perché è una cosa che ti dà continuità nel lavoro. Invece, ogni nuovo tecnico sembra ti metta sotto esame. Ogni volta ricominci daccapo e questo ti fa perdere un sacco di tempo. Ho capito che le valutazioni su di me erano cambiate quando mi sono infortunato al ginocchio. Dovevo operarmi, stare fermo fino al termine della stagione e ricominciare con un solo anno di contratto davanti. Una società che ha fiducia in te, ti sottopone il rinnovo appena vede che hai ripreso l’attività. Nel mio caso non è successo. Ci sono state mezze parole, niente di più. Forse è cambiato lo stile Milan, ma ho avuto la sensazione che nei miei confronti non ci fosse la considerazione di cui godevo prima dell’infortunio“.

I suoi ex allenatori al Milan

Su Mihajlovic: Un grande. Schietto, diretto. Ricordo la vigilia di una partita in un periodo in cui le cose non andavano bene e la società lo aveva messo sotto pressione. Ci chiamò da parte in tre o quattro e disse: “Se domani perdiamo, mi cacciano. Siete con me o no?”. E noi, in coro: “Con te fino in fondo, mister!”. Miha è un duro, se vede che fai il lavativo ti ammazza. Ma, se ti impegni, ti dà tutto, ti fa stare bene. È una persona onesta“.

Poi su Gattuso: “Somiglia a Mihajlovic. Mi ha fatto sentire importante e io gli ho dato l’anima, dimostrandogli che di me poteva fidarsi. Ma non è stato tutto rose e fuori. Una volta non volevamo andare in ritiro ed è finita che ci siamo ritrovati a discutere io e lui, testa contro testa. Mi voleva ammazzare (ride). Ma Rino è così: si incazza tantissimo sul momento ma finisce lì, non è uno che porta rancore“. Chiosa finale su Pioli: ““Con lui all’inizio ho sempre giocato, poi ha cambiato modulo, io sono un po’ calato perché venivo da una lunga inattività ed è finita che ho visto meno il campo“.

calcio22/08/2020 • 18:00
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