Da professionista è sempre stato un esempio per la sua eleganza, educazione, e per il modo sempre rispettoso di porsi verso avversari e arbitro.
Per questo ha destato scalpore la notizia della maxi squalifica comminata ad Hernanes, che adesso gioca nella Prima Categoria piemontese. 8 giornate, la sanzione ricevuta dal Giudice Sportivo, con il centrocampista ex Lazio e Juventus colpevole di aver protestato in maniera veemente dopo una decisione arbitrale. A pochi giorni dal "fattaccio" il Profeta è tornato sui social per uno dei suoi classici video: stavolta non si parla di tattica o tecnica, ma di autocontrollo. Le scuse del brasiliano sono decisamente sincere.
Il video di scuse di Hernanes
"Oggi sono qui non per parlare di tecnica o di tattica, né di coordinazione, né degli aspetti di concentrazione, ma di questo argomento, l'autocontrollo. Questi sono i pilastri su cui ho costruito la mia carriera e se manca uno di questi pilastri crolla tutto. Per questo domenica mi è crollato addosso tutto, perché mi è mancato l'autocontrollo, mi è mancato il rispetto per l'autorità, per l'arbitro. Ero fuori di testa, in una protesta per la sua decisione. Accetto la squalifica, la massima possibile, il Giudice ha fatto bene, e che questo serva da esempio per voi che mi guardate, per voi che state imparando da me gli aspetti tecnici e tattici. Questo non va assolutamente sottovalutato perché è più importante di tecnica e tattica. In quella partita ero entrato nel secondo tempo, avevo segnato, e adesso non posso più giocare, per mancanza di autocontrollo. È una cosa su cui bisogna lavorare".
"Ovviamente ora non faccio più il calciatore, io sto nel mio ristorante nell'astigiano ad interagire con i clienti e quando arriva il momento vado a giocare, quindi arrivo lì senza una preparazione mentale adeguata. Comunque è una partita di calcio e la passione del momento ti porta a fare cose di cui potresti pentirti e che non si riesce a controllare. Anche per questo bisogna prepararsi. Deve servire da esempio perché il mondo del calcio va protetto per creare un ambiente più sano e rispettoso e per dare un messaggio ai bambini e ai ragazzi. Quindi accetto la squalifica, chiedo scusa all'arbitro perché ho mancato di rispetto. E che serva da esempio".