“Scusate il ritardo”, firmato Amato Ciciretti. E’ questo ciò che c’è scritto sulla cartolina che il fantasista romano spedisce alla Serie A 2017- 2018. Un messaggio che rimbomba forte, che suona come un ‘ci sono anche io, ce l’ho fatta’. Nato il 31 dicembre del 1993, 24 anni ancora da compiere ed una consacrazione tardiva. Qualcuno, forse, ne ha sentito parlare perché è stato uno dei protagonisti della Roma 2010- 2011 che ha vinto lo scudetto Primavera, squadra in cui comparivano anche i nomi di Florenzi, Verre, Viviani, Caprari, Politano, Antei e Barba. Una squadra niente male, insomma. Ma riavvolgiamo il nastro: Ciciretti venne scoperto dalla Lazio nel torneo Volgano Petrarca, competizione giovanile in cui venne scovato anche Alessandro Nesta. A 11 anni, poi, Bruno Conti decide di strapparlo alla Lazio per portarlo in uno dei settori giovanili più prestigiosi del panorama calcistico italiano: Amato Ciciretti passa alla Roma, vestendo la maglia giallorossa sino alla Primavera.
Dopo la Primavera giallorossa, il grande salto, il più difficile per un giovane calciatore, stenta ad arrivare. Come spesso accadde, incomincia la girandola di prestiti in Serie C. Un terreno arido, da cui è difficile emergere quando si cresce in settore giovanili prestigiosi come quello della Roma. Qualche suo compagno di squadra è subito protagonista, Florenzi e Caprari su tutti, lui, invece, fatica anche in Serie C: Carrarese, Aquila, Pistoiese e Messina. Luci ed ombre caratterizzano le sue prime esperienze da professionista, più ombre che luci. Intanto, però, il contratto con la Roma termina e lui si trova quasi ad un bivio: continuare o no? Il padre gli propone di lavorare con lui in fabbrica e abbandonare il mondo del calcio. Ciciretti ci pensa ma l’amore per il calcio è ancora più forte. Il cordone ombelicale con la Roma viene reciso ed arriva la tanto attesa consacrazione. E’ sempre il giallorosso a caratterizzare la sua carriera: da quello della Roma a quello del Benevento.
Mister Autieri rappresenta la svolta nella carriera di Ciciretti. Tecnico dalle idee brillanti, che propone un gioco offensivo: Ciciretti in Serie C è stato il gioiellino del Benevento griffato Auteri. 6 gol e 9 assist per il fantasista nato a Roma. Una parabola destinata a crescere: Ciciretti ripete le sue performance anche in Serie B. 6 gol e 12 assist nella regular season ed una marcatura nei play-off. Sempre nel vivo della manovra, al centro del gioco espresso da Baroni ed un sinistro vellutato che spaventa tutte le difese della Serie B. Amato Ciciretti è uno degli artefici principali della promozione in Serie A del Benevento. La prima volta per i giallorossi, la prima volta per Ciciretti. Un sogno destinato a continuare. Insieme. Uno per l’altro, come è stato sino ad oggi. Dalla C alla A, un doppio salto che profuma di storia, sia per il numero 10 giallorosso che per la società giallorossa.
Visto così ha l’aspetto di un bad boy. Oltre 50 tatuaggi, tra cui lo scudetto Primavera dell’annata 2010- 2011. In un’intervista spiegherà alcuni dei suoi tatuaggi: “Lì ho il Papa, la Madonna, gli angeli. Cose che hanno un significato importante per me”. Se alcuni possono avere un significato importante, altri rappresentano le classiche bravate giovanili.
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Genio e sregolatezza. Spesso è stata la frase attribuita ad Antonio Cassano, uno degli idoli di Amato Ciciretti che sin da ragazzo ha ammirato le gesta di Antonio Cassano e Francesco Totti nella Roma. Talento ed un pizzico di sana follia: questo è il ritratto di un ragazzo che, con qualche anno di ritardo, è pronto a calpestare il prestigioso palcoscenico della Serie A. Scusate il ritardo, lo stesso claim utilizzato dal Benevento nel giorno della promozione. Scusate il ritardo, Ciciretti ed il suo Benevento sono arrivati!