Di Livio si racconta tra Juve e Fiorentina e poi svela un retroscena su "Così è la vita" di Aldo, Giovanni e Giacomo

esclusive04/05/2023 • 13:17
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La redazione di Chiamarsibomber.com ha intervistato in esclusiva Angelo Di Livio, ex calciatore (tra le altre) di Juventus e Fiorentina, ancora oggi rimasto nel cuore di entrambe le tifoserie. Nel mezzo, 40 presenze con la maglia della Nazionale italiana, con la quale ha preso parte a due campionati europei (1996 e 200) e due Mondiali (1998 e 2002). Di Livio ha risposto a diverse domande sul momento attuale di Juve e Fiorentina, ripercorrendo inoltre la propria carriera tra aneddoti e curiosità, dentro e fuori dal campo.

Ciao Di Livio, come nasce il tuo soprannome "soldatino"?

Tutto è nato da Roberto Baggio ai tempi della Juventus, un giorno in allenamento mi ribattezzò così. Avevo avuto problemi alle spalle e il mio modo di correre ricordava un po' quello dei soldati, con le braccia che muovevano il corpo. Negli anni mi sono affezionato molto a questo soprannome, anche perché, detto da uno come lui, assumeva un valore ancora più grande. Quel soprannome mi ha accompagnato in tutta la mia carriera, anche in Nazionale. Ancora oggi mi capita di essere chiamato "soldatino" da qualche tifoso e questo fa sempre piacere.

Nella Juve di Lippi giocavi terzino ed esterno di centrocampo. Alla Fiorentina, con Trapattoni hai rivestito anche il ruolo di centrocampista centrale. Come ti sei evoluto in questo senso?

Io sono nato ala destra, i miei idoli erano Bruno Conti e Franco Causio. In carriera ho giocato in diversi ruoli, da terzino a quinto di destra fino a centrocampista centrale. Con l'esperienza, riesci a tirare fuori altre qualità e nuove attitudini. È una questione di intelligenza, si di tratta di capire quello che puoi fare in più per rendere al meglio. Poi, naturalmente, giocando con grandi campioni apprendi sempre quel qualcosa in più che magari prima non conoscevi.

 Angelo di Livio con la maglia della Juventus, indossata dal 1993 al 1999

 
Sei mai stato vicino o ti sarebbe piaciuto fare un'esperienza all'estero?

Sono stato vicino al Middlesbrough, in quegli anni lì giocava Ravanelli e quindi la possibilità c'è stata, ma ho preferito rimanere alla Juve per un'altra stagione per poi andare alla Fiorentina l'anno dopo. Negli anni mi sono pentito di questa scelta, oggi sicuramente farei tutt'altro e sceglierei di fare un'esperienza all'estero, è un qualcosa che ti arricchisce sotto tanti aspetti.

Momento Juve a livello di campo: cosa è mancato nel biennio Allegri bis?

La squadra si deve ritrovare, questa non è la Juve e lo sanno anche dirigenti e giocatori. Questo è stato un anno un po' particolare ma in ogni caso la Juve deve tornare a dare fastidio ed essere competitiva, poi si può anche non vincere ma quello status va riacquisito. Probabilmente sono state fatte delle scelte sbagliate, faccio fatica a capire perché non sia stato tenuto Dybala e si sia deciso di prendere Pogba, che è stato un grande giocatore ma evidentemente non sta bene e ha un ingaggio elevato. Un club deve essere sicuro delle scelte che prende e mi auguro che questi errori non si ripetano. Allegri ha vinto tantissimo ma in questo momento, probabilmente, sta attraversando un momento di confusione e le scelte della società condizionano anche il suo lavoro. 

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Paul Pogba, 30 anni, per lui appena sei presenze in stagione

Quanto hanno inciso le vicende extracampo sulla testa e sulle motivazioni dei calciatori della Juve?

Di sicuro incide tanto, ho provato a mettermi nei panni dei giocatori e penso che una situazione del genere avrebbe condizionato anche me, sebbene fossi forte a livello mentale e abituato a farmi scivolare tutto. La squadra ha provato a reagire e per un certo periodo i risultati sono arrivati, ma con questa situazione precaria e con i 15 punti prima tolti e poi ridati, giocare diventa difficile. Se non ci fosse stata la penalizzazione, sono convinto che la Juve avrebbe potuto dare filo da torcere al Napoli

Hai giocato nella Juve che vinse l'ultima Champions League. Perché da allora i bianconeri non sono più riusciti ad alzare la coppa dalle grandi orecchie? Cosa è mancato? 

Dopo la finale di Roma nel '96, la Juve ha perso col Milan ai rigori e poi è arrivata due volte in finale con Allegri in panchina. In queste situazioni ci vuole anche un po' di fortuna, non è facile arrivare in fondo e sicuramente la vittoria della Champions dipende da tanti piccoli fattori. La Juve deve tornare protagonista sia in Italia che in Europa, credo che si possa investire meglio e non capisco perché la società vada sempre a cercare i grandi nomi. Il tempo passa per tutti, servono idee ed esperti di calcio che vadano in giro a cercare ragazzi di talento.

Una curiosità sul tuo passaggio alla Fiorentina, quanto è stato determinante Trapattoni? Pensi che se non ci fosse stato lui le cose sarebbero andate diversamente?

Il Trap è stato decisivo, mi ha voluto fortemente e credo che se non ci fosse stato lui avrei avuto buone chances di andare al Milan, dato che avevo diversi estimatori nell'ambiente rossonero. Trapattoni è stato determinante e senza di lui forse la Fiorentina non mi avrebbe mai preso. Per me è stato molto importante e a uno come lui non potevo dire di no, accettai di buon grado il trasferimento in viola. È stata una bellissima esperienza, c'erano tante aspettative e andò molto bene. Era una realtà diversa da quella di Torino, un ambiente molto passionale e verace, una piazza che mi ha apprezzato e che sicuramente mi ha dato tanto. 

Angelo Di Livio ai tempi della Fiorentina, dove ha giocato dal 1999 al 2005

 

Dopo anni difficili, la Fiorentina è tornata protagonista. Di chi sono i principali meriti e qual è il tuo pronostico sulla Conference League?

Mi auguro che la Fiorentina possa vincere entrambe le competizioni. In Conference contro il Basilea non sarà facile, ma la squadra ha dei giocatori molto interessanti anche se magari non sono nomi di prima fascia. Italiano è un grande allenatore, con delle idee concrete, e sta facendo un ottimo lavoro. In campionato la Fiorentina ha vissuto un momento non brillantissimo tra alti e bassi, ma adesso è in netta ripresa e sta facendo un grande percorso. 

Inter e Milan in corsa per la Champions, Juve e Roma per l'Europa League. Un tuo pronostico? 

Inter e Milan si affronteranno in semifinale di Champions, purtroppo una delle due andrà fuori ma questo traguardo è motivo d'orgoglio per il calcio italiano. La Juve ha una partita molto difficile ma deve dare tutto per cercare di arrivare in fondo all'Europa League, che è diventata il vero obiettivo stagionale. Lo stesso discorso vale per la Roma e credo che entrambe abbiano chances di arrivare all'ultimo atto della competizione. Sarebbe bellissimo vedere due italiane in finale, un passo importante per il nostro calcio. 

Si parla di Del Piero come possibile presidente della Juve. Come lo vedresti in quel ruolo?

Faccio fatica a capire perché ancora non l'abbiano contattato. Al di là dell'amicizia che ci lega, credo che Alex sia una persona molto intelligente e uno juventino vero. Mi auguro che la società possa presto pensare a lui, la Juve ha bisogno di gente che ragioni con la mentalità bianconera. Oltretutto sarebbe una figura importante anche per i giocatori, che da lui potrebbero imparare tanto, un po' come Maldini per il Milan. Non so se come presidente, ma di certo lo vedrei bene nelle vesti di dirigente, per fungere da collegamento tra società e squadra. 

Del Piero e Di Livio giovanissimi ai tempi del Padova


Esiste oggi un Di Livio nel calcio di oggi?

Per fortuna no (ride, ndr). Oggi il calcio è cambiato e gli esterni non sono più quelli di una volta, adesso ci sono gli esterni invertiti. A me piacciono molto i laterali con grande gamba come Cuadrado, Lazzari, Spinazzola. Un altro profilo interessante è quello di Kostic, ha fatto ottime partite, magari ne ha sbagliata qualcuna ma è un giocatore su cui si può lavorare.

Nell'immaginario cinematografico sei legato al film "Così è la vita", quando Aldo Baglio dice che sei l'idolo del braccio 6. Sapevi che ti avrebbero citato nel film e cosa hai pensato quando hai visto quest'omaggio?

Avrei dovuto recitare in un pezzo del film, ne avevamo parlato ma poi, anche per via dei Mondiali, c'è stata poca disponibilità. Ad ogni modo mi ha fatto molto piacere, sono stato onorato di quell'omaggio.

 

 

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