A volte il destino si gioca in pochi dettagli, in attimi che determinano il futuro. Per Sergio Conceiçao, uno di quei momenti è arrivato lo scorso dicembre, quando il suo futuro sembrava scritto, ma poi ha preso una piega completamente diversa.
Il rifiuto per il Milan
La panchina del Belgio era lì, pronta per lui. La federazione lo aveva cercato, contattato, convinto con un’offerta economica difficile da rifiutare: quasi il doppio di quanto avrebbe guadagnato nei primi sei mesi al Milan. Con un Europeo alle porte e una Nazionale ancora piena di talento nonostante il declino della generazione d’oro, sembrava l’occasione giusta per ripartire con un nuovo progetto.
Eppure, mentre Conceiçao rifletteva sulla possibilità di guidare Lukaku e compagni, un altro scenario si apriva all’orizzonte. Il Milan si è fatto avanti, deciso a puntare su di lui per il dopo Fonseca. È stato il classico bivio, la scelta che avrebbe cambiato tutto. Da un lato la stabilità della Nazionale, un incarico meno stressante e un contratto garantito. Dall’altro il richiamo di un club storico, il sogno mai sopito di tornare in Serie A da protagonista, la possibilità di costruire qualcosa di grande in un ambiente che sentiva vicino. Ora, visto il momento poco felice rossonero chissà cosa sta pensando il tecnico portoghese...
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