Il giorno dopo l’infortunio di Dusan Vlahovic contro il Cagliari, alla Juventus restano addosso sensazioni tutt’altro che rassicuranti. Il verdetto della risonanza magnetica attesa oggi al JMedical chiarirà l’entità del problema all’adduttore sinistro, ma la paura è concreta: il centravanti serbo rischia uno stop di almeno due mesi. Se la diagnosi confermerà una lesione muscolare, i tempi di recupero diventerebbero lunghi e rischierebbero di compromettere una fetta importante della stagione bianconera.
Due mesi fuori vorrebbero dire saltare almeno quattordici partite: tre di Champions League, dieci di campionato e l’impegno di Coppa Italia con l’Udinese in programma domani sera allo Stadium. Uno scenario pesante, soprattutto perché arriva nel momento in cui il progetto tecnico di Luciano Spalletti dovrebbe entrare nella fase decisiva del suo sviluppo.
La soluzione più naturale
Nell’attesa del responso medico, Spalletti deve ragionare sul nuovo assetto offensivo. Due i profili pronti a contendersi la maglia del titolare: Jonathan David e Loïs Openda. Domani contro l’Udinese, negli ottavi di Coppa Italia, inizierà il primo vero duello tra i due.
Nelle idee del tecnico, David è il sostituto più naturale di Vlahovic: punta centrale più “classica”, abile a giocare spalle alla porta e a dialogare con i compagni grazie a un tocco raffinato. Openda, invece, rende meglio quando può attaccare gli spazi, caratteristica che potrebbe risultare preziosa soprattutto in Champions League o contro squadre che giocano a viso aperto.
Per questo, se la Juventus dovesse mantenere l’impianto tattico attuale, David appare favorito: più camaleontico del collega di reparto, capace anche di muoversi da seconda punta o da esterno offensivo. Una duttilità che offre a Spalletti più soluzioni immediate.
La variante tattica: Yildiz centravanti
Ma c’è un’altra idea che prende corpo nel laboratorio del tecnico: una vera “spallettata”. Se lo stop di Vlahovic dovesse protrarsi per due mesi o più, Spalletti potrebbe valutare di puntare su Kenan Yildiz come riferimento centrale, affiancato da due ali pure. Un piccolo terremoto tattico che richiederebbe tempo per essere assimilato, ma che intriga molto l’allenatore.
Un'intesa da costruire
Nel frattempo, David e Openda hanno trovato il gol nella trasferta di Bodo, ma contro il Cagliari sono rimasti in ombra. Tra i due manca ancora armonia, inevitabile vista la quasi totale assenza di minuti condivisi in campo. Spalletti però intende insistere, chiedendo loro più coraggio e intraprendenza, come già fatto nel post gara del match contro i sardi.
